12 Agosto 1980: 42 anni dalla strage di Bologna

Erano le 10:25 del 2 agosto 1980 quando una bomba esplose nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna.

Sergio Mattarella: L’ordigno che 42 anni or sono uccise a Bologna persone casualmente presenti quella mattina alla stazione ferroviaria, risuona ancora con violenza nel profondo della coscienza del Paese. Fu un atto di uomini vili, di una disumanità senza uguali, tra i più terribili della storia repubblicana. Un attacco terroristico che pretendeva di destabilizzare le istituzioni democratiche e seminare paura, colpendo comuni cittadini impegnati nella vita di tutti i giorni.

Lo scoppio, violentissimo, provocò il crollo delle strutture sopra le sale d’aspetto e di circa 30 metri di pensilina, investendo anche il treno Ancona-Chiasso che stava aspettando al binario 1.
 
 
Fu uno dei più gravi attentati verificatisi negli anni di piombo, assieme alla strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969, alla strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974 e alla strage del treno Italicus del 4 agosto 1974. Il bilancio fu di 85 morti e di 200 feriti: uomini, donne e bambini provenienti da 50 città diverse italiane e straniere. La più giovane delle vittime fu Angela, una bambina di tre anni che si trovava con la mamma Maria Fresu nella sala della bomba. Il corpicino della piccola venne ritrovato subito. Solo il 29 dicembre furono riconosciuti i resti della madre.
 
 
Tante teorie e testimonianze hanno alimentato negli anni il mistero sul più grave attentato terroristico avvenuto nel nostro Paese nel secondo dopoguerra. Alla stazione di Bologna oggi sono ancora visibili lo squarcio nella parete causato dalla bomba e l’orologio di allora, rimasto fermo alle 10:25. Nel 2010 questi luoghi sono stati dichiarati patrimonio dell’UNESCO per la pace.