A suggellare i due mesi di programmazione del Ravello Festival 2021, i due concerti (lunedì 23 e martedì 24 agosto, ore 20) dell’Orchestra del Teatro Mariinsky diretta da Valery Gergiev.
Gergiev ha sempre regalato al pubblico della Città della Musica concerti memorabili, dall’ultimo dell’anno scorso che lo ha visto primo ospite internazionale, nonostante tutte le difficoltà legate alla pandemia, a quello all’Auditorium Oscar Niemeyer del 21 agosto 2018, a quello sul Belvedere di Villa Rufolo il 23 luglio 2005 fino al 1997 quando diresse il Parsifal in forma di concerto con solista Placido Domingo.
“Il Festival deve alla sua generosità gratitudine profonda – sottolinea il direttore artistico Alessio Vlad – Personalmente lo vorrei tra gli ospiti fissi, con una cadenza costante in ogni edizione”.
Nei due concerti in cartellone molto attesi e già sold out da giorni, il binomio Gergiev – Mariinsky, che proprio quest’anno ha festeggiato le nozze d’argento, propone due programmi: lunedì 23 agosto, ad aprire la serata un tocco d’Italia con l’Ouverture dal Guillaume Tell di Gioachino Rossini, poi spazio all’Incompiuta di Franz Schubert, la Sinfonia n.8 in si minore. Seconda parte affidata al Felix Mendelssohn-Bartholdy della Terza Sinfonia, la “Scozzese” ultima fra le cinque Sinfonie del compositore.
Martedì 24 agosto, prima parte dedicata alla Suite del Romeo e Giulietta di Sergej Prokofiev, della quale verranno eseguiti 4 dei sette movimenti: Montecchi e Capuleti, La giovane Giulietta, Maschere e Romeo presso la tomba di Giulietta. Seconda parte del programma tutta dedicata alla Sinfonia n.9, “La Grande” di Franz Schubert composizione che Robert Schumann definì di “sublime prolissità” e che oggi può essere considerata un caposaldo del repertorio romantico: una eterna sfida, sia per il direttore che per l’orchestra.
Valery Gergiev, eclettico e precoce talento del podio – aveva 24 anni quando, nel 1977, vinse a Berlino il Premio Internazionale per la direzione d’orchestra “Herbert von Karajan” – originario di Vladikavkaz, in Ossezia, è figlio dalla grande scuola di Yuri Temirkanov, che lo volle nel ’78 come assistente al Teatro Kirov di Leningrado. Nel 1988 ne divenne Direttore principale. Nel 1992 il teatro, tempio della musica e del balletto mondiale, riprese la sua denominazione originale, Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. Glorioso teatro dove Čajkovskij, Musorgskij, Rimskij-Korsakov, Borodin affidarono le prime esecuzioni dei loro capolavori; dove si sono esibiti i più famosi cantanti e ballerini della Russia, da Fëdor Šaljapin ai coniugi Figner, da Galina Ulanova a Rudolf Nureyev, dove è stato direttore del corpo di ballo, il celebre coreografo Marius Petipa.
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