Lo stato di emergenza finirà il 31 marzo: cosa significa e cosa cambierà?

Il 31 gennaio del 2020 veniva dichiarato lo stato di emergenza in Italia a causa di quello che all’epoca veniva chiamato “nuovo coronavirus”. Da allora sono passati due anni e un giorno, e sembra che sia arrivato il momento, per lo stato di emergenza, di cessare.

A dirlo ieri è stato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che non è ovviamente solo a prendere le decisioni, ma rappresenta senz’altro la linea del governo Draghi. La strategia, da quando è arrivata la variante Omicron, è stata quella di normalizzare la situazione, trattando il virus come se fosse un raffreddore. Perciò nessuno si stupirebbe se, tra due mesi, il governo lasciasse cadere lo stato di emergenza, voltando pagina simbolicamente e praticamente.

Cosa cambia se finisce lo stato di emergenza per il Covid

Con lo stato di emergenza dichiarato ormai due anni fa, il governo ha avuto la possibilità di accelerare una serie di procedure e utilizzare le ordinanze in deroga alle leggi. Ad esempio quelle con cui il ministro Speranza decide i colori delle Regioni. Quando si concluderà l’emergenza, inoltre, dovranno chiudere anche le strutture create ad hoc, come quella del generale Figliuolo – che si occupa della campagna vaccinale contro il Covid e non solo – o il Comitato tecnico scientifico. Insomma, se quanto detto da Sileri venisse confermato dal governo nelle prossime settimane si tratterebbe di un passo importante verso la normalità.

Entro marzo abbandoneremo molte restrizioni, secondo Sileri
Per fine marzo abbandoneremo tante delle attuali restrizioni – ha assicurato Sileri, intervenendo ieri a Metropolis – La circolazione del virus sarà più limitata, pian piano toglieremo le mascherine, prima all’aperto e successivamente al chiuso e andranno poi rimodulati il green pass e la campagna vaccinale, sulla base della reale esigenza sanitaria. Insomma, per il sottosegretario alla Salute la fine dell’emergenza è davvero vicina: L’Italia è come un paziente che sta uscendo dalla fase acuta – ha continuato – Andiamo verso una fase nella quale all’emergenza si sostituirà la convivenza col virus, e molte delle restrizioni alle quali ci siamo abituati, come il distanziamento o l’uso delle mascherine, andranno progressivamente ridotte sino al ritorno ad una nuova normalità.