Sergio Mattarella parla subito dopo aver ricevuto dalle mani del presidente della Camera la lettera con la comunicazione della sua elezione.
In mattinata aveva ricevuto i capigruppo della maggioranza e i governatori che gli avevano chiesto di continuare a servire il Paese, di accettare la rielezione al Colle nonostante avesse già preso in affitto una casa a Roma e avviato il trasloco. In aula a Montecitorio ha ricevuto una valanga di voti, 759.
«Accetto per senso di responsabilità, che prevale sulle prospettive personali», ha detto il capo dello Stato subito dopo la rielezione. «I giorni difficili trascorsi per l’elezione della presidenza della Repubblica nel corso della grande emergenza che stiamo tuttora attraversando sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento».
Pronto a interpretare le speranze dei cittadini
«Queste condizioni – ha proseguito il capo dello Stato – impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti, con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini».
Mattarela ha ringraziato «i presidenti delle Camere per la loro comunicazione. Desidero ringraziare i parlamentari e i delegati delle Regioni per la fiducia espressa nei miei confronti», ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando dal Quirinale.
Mattarella è il secondo capo dello Stato più votato nella storia della Repubblica. Sandro Pertini è stato il Presidente della Repubblica più votato dal Parlamento, con 832 consensi, nonostante si sia arrivati alla sua elezione soltanto al sedicesimo scrutinio. Da stasera segue in questa classifica, Sergio Mattarella, con 759, poi Francesco Cossiga, con 752 voti. Quindi Giorgio Napolitano, in occasione della rielezione, con 738; Carlo Azeglio Ciampi con 707, Oscar Luigi Scalfaro con 672, Sergio Mattarella alla prima elezione con 665, Giovanni Gronchi con 658, Giuseppe Saragat con 646, Giorgio Napolitano con 543, Luigi Einaudi e Giovani Leone con 518 e Antonio Segni con 443.
In percentuale ha ottenuto il 75,2% dei voti
Considerando tuttavia che il numero dei componenti l’Assemblea è variato di elezione in elezione, con i delegati regionali che solo dal 1971 furono presenti al completo, altro dato che va considerato è la percentuale di voti ottenuti sugli aventi diritto. Anche in questa classifica al primo posto si trova Pertini con l’82,3 per cento, seguito da Gronchi con il 78,1. Quindi Mattarella con la rielezione di questa sera con il 75,2, il 74,3 di Cossiga, il 73,2 di Napolitano (nella rielezione), il 70 di Ciampi, il 67,1 di Saragat, il 66,5 di Scalfaro, il 65,9 di Mattarella, il 57,6 di Einaudi, il 53,8 di Napolitano, il 51,9 di Segni e all’ultimo posto il 51,4 di Leone.