L’anno 2022, ha avuto il suo via con la mancata introduzione del Bonus sulla Salute Mentale nella Legge di Bilancio,
una misura che avrebbe potuto aiutare gran parte della popolazione italiana ad accedere per la prima volta ad un supporto psicologico e a superare per altro i grandi scogli culturali che ancora vigono nel nostro paese. A dirla tutta, nel corso degli ultimi anni sono diversi i tentativi che sono stati portati avanti per introdurre tale servizio ma purtroppo tanti di questi sono andati a vuoto.
CHI È LO PSICOLOGO DI BASE?
Per rispondere a questo quesito, non possiamo affidarci ad una legge, poiché attualmente in Italia non ne esiste una che disciplini ruoli e funzioni dello psicologo di base. Per questo la sua definizione può essere riconducibile ad alcune proposte di legge (nazionali e regionali) e alla recente introduzione di tale figura da parte della nostra regione, che hanno provato a dare una risposta concreta.
In linea generale, c’è conformità nel definire lo psicologo di base come una figura che opera al fianco del medico di base, offrendo assistenza psicologica primaria per poi, qualora servisse, indirizzare i pazienti verso alcuni specialisti. Inoltre, lavorando nello stesso ambulatorio del medico di base, potrebbe partecipare anche alle visite dei pazienti al fine di valutare se il malessere riportato sia effettivamente collegato alla salute mentale.
PSICOLOGO DI BASE: QUAL È LA SITUAZIONE IN ITALIA?
Come dicevamo poc’anzi, in Italia non esiste una legge nazionale per lo psicologo di base. Tuttavia in Senato c’è il disegno di legge n. 1827 del settembre 2020, un’iniziativa parlamentare firmata da Paola Boldrini (senatrice del PD), dal titolo “Istituzione dello psicologo di cure primarie”, che contiene 3 articoli che, riportate di seguito, prevedono che:
- ogni ASL istituisca il servizio di psicologia di cure primarie, e che tale servizio sia contraddistinto da una “rapida presa in carico della persona, con il compito di garantire benessere psicologico di qualità”;
- lo psicologo per le cure primarie risponda a diverse funzioni, come “intervenire per prevenire e diminuire il peso crescente dei disturbi psicologici della popolazione”, organizzare “l’assistenza psicologica domiciliare” e realizzare “l’integrazione con i servizi specialistici di ambito psicologico e della salute mentale di secondo livello e con i servizi sanitari più generali”.
CAMPANIA: OK ALLO PSICOLOGO DI BASE
La prima regione italiana a introdurre questa figura lavorativa è la Campania, non senza qualche difficoltà. Il 3 agosto 2020 il Consiglio Regionale locale istituì la professione con la legge regionale n. 35, un documento che in 10 articoli mise in campo diverse novità:
- Istituzione del servizio di Psicologia di base anche “a sostegno dei bisogni assistenziali emersi a seguito del Covid 19“. Tra le sue funzioni, inoltre, c’è “intercettare e gestire le problematiche comportamentali ed emotive derivate dalla pandemia Covid 19”.
- L’obiettivo del servizio è “sostenere ed integrare l’azione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nell’intercettare e rispondere ai bisogni assistenziali di base dei cittadini campani” e viene realizzato da ciascuna ASL.
- Il lavoro viene svolto da psicologi liberi professionisti e “fornisce un primo livello di assistenza psicologica, di qualità, accessibile, efficace, cost-effective e integrato con gli altri servizi sanitari”.
- Viene istituito l’elenco provinciale degli psicologi delle cure primarie e i costi sono a carico del SSR (“la prestazione è soggetta al pagamento di un ticket da parte del paziente”).
- Per l’attuazione delle legge sono stati stanziati 600mila euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.
Tale approvazione di legge ha destato grande contentezza da parte,in primis,del firmatario di quest’ultima, Stefano Graziano che sui social scrive “Sono contentissimo. Il Consiglio Regionale ha appena approvato, all’unanimità, la legge che istituisce in Campania il servizio di psicologia di base. Un risultato straordinario che potenzia la sanità territoriale”.
CHI PUÒ USUFRUIRE DELLO PSICOLOGO DI BASE
Può richiedere lo psicologo di base in Regione Campania qualsiasi cittadini residente sul territorio regionale che presenta una specifica richiesta da parte di un medico di base, un medico di fiducia del paziente, un pediatra di libera scelta o un altro specialista.
Una volta ottenuta la ricetta o la richiesta per iscritto del medico competente, il cittadino interessato a richiedere gratuitamente il servizio di assistenza psicologica di base deve recarsi presso uno dei distretti sanitari territoriali della Regione Campania o presso l’Asl di competenza. Presso tali uffici, dotati di ricetta (o richiesta per iscritto), tessera sanitaria e documento d’identità valido, sarà possibile prenotare la visita dallo psicologo di base territorialmente competente.
È VERAMENTE NECESSARIO LO PSICOLOGO DI BASE?
In un rapporto riguardante l’impatto della pandemia da Covid sulla salute mentale, l’Istituto Superiore di Sanità ha sottolineato che “è tanto possibile che la domanda di interventi psicosociali aumenterà notevolmente nei prossimi mesi e anni”. Questo anche a fronte del fatto che disagi di natura psico-fisica sono aumentati e un accesso alle cure sembra particolarmente complicato per molte persone. Una figura gratuita e di raccordo tra popolazione e specialisti potrebbe allora essere un’ottima soluzione per quella fetta di popolazione meno abbiente ma avente gli stessi disagi psicologici di chiunque altro.
Marta Spagnoletta