Platone nel Timeo, a proposito della trasmigrazione delle anime, dice: “se l’anima fallisce come uomo, trapassa in una natura di donna e se neppure in quest’ultima vita riesce a non essere malvagia, si muta in un animale ferino”.
Il filosofo greco sosteneva l’educazione culturale delle donne al punto da ammettere nella sua accademia due donne: Lastenia ed Assiotea. Se tutto questo avveniva nel V secolo a.C. perché oggi si tende spesso a pensare che le donne e le discipline scientifiche non abbiano avuto, nel passato, niente a che fare?
Mentre nella letteratura troviamo molti nomi di donne, perché lo scrivere è un’attività che si può fare in casa, rubando tempo ai consueti compiti imposti dalla società, le discipline scientifiche presuppongono anni di studi “ufficiali” e la possibilità di inserirsi nel mondo della scienza per confrontare le proprie teorie. Per tale motivo, nei tempi passati, le donne che si occupavano di scienza erano effettivamente poche e queste, spesso misconosciute, hanno dovuto superare tutti gli ostacoli imposti dalla società maschile. Però ne possiamo trovare alcune praticamente in ogni epoca.
A cominciare da Ipazia di Alessandria, figlia del matematico Teone, che affianca il padre nella rielaborazione dell’Almagesto di Tolomeo e che si occupa, oltre che della matematica, anche di filosofia e astronomia tanto da aprire una scuola ad Alessandria e che muore giovane uccisa da una setta che mal vedeva una donna in vesti considerate maschili. Oppure potremmo citare Ildegarda di Bingen (1098-1179), badessa di un monastero in Sassonia che seppe approfittare dei testi scientifici che aveva a disposizione per diventare un’esperta della vita sulla terra in ogni sua forma occupandosi di botanica, geologia, zoologia e, nella sua opera “Sulla medicina”, anche del corpo umano. Elena Cornaro nel 1678 si laurea in filosofia all’Università di Padova (prima donna al mondo a laurearsi), ma studia anche varie lingue, matematica, scienze naturali e geografia astronomica. Mary Fairfax Sommerville (1780-1872) comincia a studiare di nascosto, sui libri del fratello, la matematica ed in seguito si interessa di astronomia pubblicando molte opere.
E ancora possiamo citare Sophie Germain (1776-1831) che si occupa di fisica, Laura Bassi (1711-1778) che si occupa di filosofia, fisica ed astronomia e che nel 1776 ottiene la cattedra di fisica all’Università di Bologna, Florence Nightingale (1820-1910) che, oltre ad occuparsi della riforma della professione infermieristica, si interessa anche di statistica introducendo e valorizzando l’uso delle rappresentazioni grafiche dei dati oggetto di analisi. Ada Byron (1815-1852), figlia del poeta, studia matematica e collabora con Babbage alla costruzione della “macchina analitica” e intuisce che questa può essere usata non solo per calcoli matematici ma anche per “programmare” ed è quindi considerata la prima programmatrice della storia, tanto che negli anni’60 il Dipartimento della difesa americano dà in suo onore il nome Ada a un linguaggio di programmazione. Non è inoltre da sottovalutare il fatto che spesso teorie matematiche e scientifiche elaborate da donne siano poi state riprese e portate a compimento da uomini come nel caso di Emmy Noether che fornì ad Albert Einstein la teoria delle invarianti usata per quella della relatività.
Arrivando ai tempi moderni, possiamo menzionare Marie Curie, Maria Goeppert-Mayer, Rosalyn S. Yalow, Barbara McClintock, Rita Levi Montalcini, Margherita Hack. Secondo la classifica “Ten people who mattered this year” della prestigiosa rivista scientifica Nature, tra le donne più influenti della scienza del 2017 troviamo l’astrofisica italiana Marica Branchesi, nella top ten per il suo contributo al successo della collaborazione LIGO-VIRGO nella rilevazione di nuove onde gravitazionali provenienti dalla fusione di stelle di neutroni; l’avvocato londinese Ann Olivarius, impegnata a far emergere gli abusi sessuali nel sistema universitario; l’australiana Jennifer Byrne, studiosa della genetica del cancro. La lista non finisce certamente qui ma non possiamo fare a meno di chiudere questo prestigioso elenco di donne che hanno segnato la storia con Samantha Cristoforetti: aviatrice, ingegnere, astronauta militare, la prima donna italiana a entrare negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea, risultando tra le sei migliori tra una selezione di circa 8500 candidati.
Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne. Maya Angelou
Daniela Siano