Nel concetto di storia vi è una ricostruzione critica di avvenimenti passati, colti nella loro successione nel tempo e idealmente collegati tra loro.
È evidente, perciò, che oggetto della storia possono essere solo vicende di cui noi siamo venuti a conoscenza per mezzo di altri. La storia può essere però intesa anche come ricerca del significato dell’umanità, delle leggi che governano lo svolgersi dei fatti, o semplicemente come serie di ricordi personali. Ognuno ha quindi, in sintesi, una propria storia e fa parte di quello svolgersi delle vicende umane secondo una concatenazione di causa ed effetti.
Qualunque cosa sia o rappresenti, la storia è comunque alla base della nostra vita perché ci lega gli uni agli altri. Ogni cosa che facciamo, diciamo o pensiamo è quindi storia. Ma se è vero che il presente è figlio del passato e che da esso è destinato a nascere, un giorno, il futuro, non siamo forse troppo spesso portati a guardare troppo indietro o troppo in avanti, lasciando andar via quella che forse un giorno sarà la “storia” per altri? L’interrogativo di qualcuno resta dunque aperto: perché impegniamo tanto tempo a cercare di capire quello che saremo, senza neppure soffermarci a tentar di capire cosa siamo?
Daniela Siano