Scritto e diretto da Claudio Di Palma, al teatro Pier Paolo Pasolini di Salerno, 11-15 dicembre alle ore 20.
Charlie Chaplin è stato un attore, comico, regista, sceneggiatore, compositore e produttore cinematografico britannico, autore di oltre novanta film e tra i più importanti e influenti cineasti del XX secolo. Le sue simpatie politiche non furono da lui mai rivelate esplicitamente. Si ritiene fosse un progressista, ma non socialista o comunista, oltre che (cosa da lui invece rivelata) un pacifista.
Di certo, in molti suoi film aveva analizzato la realtà cupa dei lavoratori, dei poveri e degli emarginati (Tempi moderni, del 1936, ne può essere un chiaro esempio) ed aveva messo in piena luce le contraddizioni della società statunitense. Benché vivesse negli Stati Uniti da molti anni e vi pagasse le tasse, Chaplin non aveva mai chiesto la cittadinanza statunitense.
La condanna decisiva nei suoi confronti arrivò nel settembre del 1952 per “gravi motivi di sfregio della moralità pubblica e per le critiche trasparenti dai suoi film al sistema democratico del Paese che, pure accogliendolo, gli aveva dato celebrità e ricchezza”.
Claudio Di Palma descrive lo spettacolo non solo come un’opera teatrale, ma anche come cinema, conferenza, indagine giudiziaria, lezione di anatomia, numero circense e perfino una seduta spiritica. “Charlot il Comunista” racconta i fotogrammi di una vita eccezionale, quella di un artista eccezionale. Il teatro diventa una camera oscura, magica e illusionistica, proponendo visioni caleidoscopiche e futuristiche.
In replica anche nell’ambito della rassegna di teatro-scuola LA RETE DELL’IMMAGINARIO 10-13 dicembre, ore 10.30.