Alcuni individui sembrano incapaci di provare gratitudine verso chi ha fatto loro del bene: ciò avviene soprattutto nei casi di personalità di tipo narcisistico.
Chi fa un investimento di gratitudine verso il narcisista non riceverà niente in cambio, o nel peggiore dei casi, otterrà un comportamento di ritorno aggressivo e rancoroso.
Il narcisista non riconosce il valore del beneficio ricevuto, a causa di comportamenti genitoriali privi di contenuti affettivi; non avendole provate, egli non riesce neppure a riconoscere negli altri le motivazioni affettive che muovono il benefattore verso il beneficiante. Pertanto l’incapacità di comprendere il dono nella propria vita fa si che il narcisista assuma un atteggiamento opposto. Egli sarà spinto al rancore, a denigrare il benefattore, anche per scappare alla vergogna e ai sensi di colpa che inevitabilmente sente. Nasce l’esigenza di eliminare il fastidio e il senso di oppressione, che porta all’odio verso la causa (il beneficiante) di tanto “dolore”. Si instaura un circolo vizioso nel pensiero a cui solo gli sfoghi rabbiosi possono dare un minimo sollievo e costituiscono l’unica soluzione per tentare una comunicazione impossibile attraverso altre modalità affettive.
Come nasce il rancore da ingratitudine
Alla base del rancore da ingratitudine per i benefici ricevuti opera un disconoscimento del valore affettivo del gesto d’aiuto, che deriva da un deficit di sviluppo del modello delle esperienze affettive.
La mancanza di esperienze affettive mature, basate sulla logica del dono piuttosto che su quella del possesso (possesso che esprime un infantilismo narcisistico), combinata ad una svalutazione delle proprie capacità, possono determinare nell’individuo un senso di competizione con gli altri. Questi ultimi, vissuti come termine di paragone, diventano una fonte di frustrazione ed un potenziale oggetto di aggressione. Dal momento che non è in grado di rintracciare in se stesso un senso interiore di forza e di autostima, l’Individuo che inconsapevolmente svaluta le sue capacità può sentire la necessità di una rivalsa sull’altro per eliminare la fonte della frustrazione e rafforzare il suo Io con un illusorio senso di potere.
Dott.ssa Ilaria Corleto
Psicologa Psicoterapeuta Abilitata all’esercizio della Psicodiagnosi