L’APPELLO DELLA MENSA DEI POVERI DI SAN FRANCESCO

A fine dicembre del 2015 la Mensa dei Poveri di San Francesco, nel rione Carmine, ufficializzava il dato relativo ai poveri serviti in un anno. Un numero impressionante: 50 mila. In media, centotrentasei pasti serviti al giorno, tanto da costringere i volontari al doppio turno. I posti a sedere non sono sufficienti per accogliere tutti insieme.
Ma la situazione del 2016 non migliora, anzi. Il numero costante di pasti serviti è di circa 200, senza considerare che la Mensa fornisce agli utenti anche una busta di alimenti con un paio di panini per la sera e che, in situazioni particolari, si preferisce fornire all’utente il pranzo da asporto. In alcuni giorni si è toccati la cifra eccezionale di 300 utenti.
A fronte dell’emergenza, la macchina della solidarietà, messa in campo da Mario Conte, storico fondatore della Mensa e attuale presidente dell’associazione che gestisce la mensa, funziona.
E la grande generosità dei salernitani aiuta. Ora però ci si avvicina ai mesi estivi, ci si allontana dalle festività, che stimolano a compiere azioni solidali, e l’attenzione per i bisognosi tende a diminuire. Negli ultimi anni l’altro grande polo della solidarietà, la mensa di Casa Nazareth, gestita dalla parrocchia di Gesù Redentore nella zona orientale, ha sospeso le attività a luglio e agosto. Altri poveri, circa un centinaio, accorrono così alla mensa di San Francesco. Ad agosto 2015 sono stati serviti circa 220 pasti al giorno. C’è bisogno di aiuto. Tante le modalità possibili. Una è organizzare eventi per raccogliere fondi. Il prossimo è “Salerno in flora”, la terza mostra mercato di vivaismo e biodiversità, che si terrà al parco Pinocchio dal 22 al 25 aprile. La mensa avrà un suo stand per far conoscere ai visitatori le proprie attività ed esigenze. Poi, in tempo di dichiarazioni dei redditi, c’è lo strumento del 5xmille. Chi vuole, negli appositi spazi, può indicare “Associazione San Francesco onlus” come destinatario, utilizzando il codice 950 502 206 56. Basta infine una firma per un aiuto che non comporta alcuna “spesa” per il contribuente. Si può inoltre diventare benefattori o sostenitori della mensa, con una quota di 100 euro nel primo caso e di 50 nel secondo. Ma si possono versare i propri aiuti anche attraverso il sistema paypal o con un bollettino postale, intestato all’associazione, servendosi del conto corrente numero 71717912. La mensa inoltre ha bisogno che qualcuno doni il proprio tempo. Occorrono volontari che diano una mano non solo in cucina o per servire ai tavoli, ma anche per attività “di contorno”: le pulizie, i servizi esterni, l’organizzazione. È indispensabile per esempio l’aiuto di volontari esperti in amministrazione, nelle pubbliche relazioni, nella ricerca di finanziamenti. Senza volontari la mensa non va avanti. Nel 2014 la struttura chiuse per sette giorni ad agosto non perché mancassero le risorse alimentari, ma per l’assenza di persone così generose da dare un po’ del proprio tempo in piena estate. La mensa accetta inoltre non solo alimenti, ma tutto ciò che possa alleviare le sofferenze dei bisognosi: abiti, giocattoli, coperte nei periodi invernali. Qualcuno chiede lamette per la barba. E servono anche tovaglioli, carta forno, carta alluminio, detersivi, sapone per le mani, posateria di plastica. Per il cibo si suggerisce di contattare in anticipo la struttura per evitare esuberi di alcuni prodotti e mancanza d’altri. Di solito si ha una buona quantità di primi e mancanza di secondi e contorni.

Giuseppe Pecorelli