DALL’AFFETTIVITÀ ALLA SOCIALIZZAZIONE: LO STUDIO DELLE EMOZIONI E IL RUOLO DELLE RELAZIONI

Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso, ogni uomo è una parte del tutto, sosteneva già nel XVI secolo il poeta inglese John Donne.

Lo sviluppo affettivo è la progressiva evoluzione degli schemi cognitivi, psicologici e sociali utilizzati nelle relazioni. Per conoscerlo bisogna analizzare il tipo di rapporto che il soggetto instaura con l’ambiente e le caratteristiche individuali, evidenziando gli elementi che influenzano l’evoluzione. 

In effetti tutti noi in quanto esseri umani apparteniamo a gruppi sociali. In alcuni momenti possiamo ricercare la compagnia degli altri, in altri casi abbiamo la percezione di volerla evitare ma è indubbio che le nostre appartenenze categoriali agiscono in modo presente in tutto l’arco della nostra vita. L’individuo è un animale sociale, nel senso che si riconosce e si evolve in un contesto sociale che presuppone la presenza di altre persone, con le quali condivide esperienze, territori, valori norme e aspettative. Ma che cosa spinge le persone ad associarsi in gruppi? È necessario capire che gli esseri umani hanno una spinta istintiva a formare e a mantenere delle relazioni interpersonali più o meno durature, significative e positive.

L’uomo ha bisogno di parlare, di confrontarsi, di stare insieme con una vasta categoria di persone, alle persone più care, al gruppo di amici ristretto, a relazioni di tipo orizzontale con il datore di lavoro e così via. L’individuo manifesta un bisogno continuo di interazione sociale.

La formazione di gruppi sociali fa riferimento a fattori di tipo evolutivo/adattivo tipico dell’evoluzione umana: il semplice fatto di identificarsi con gruppi etnici, nazioni, confessioni religiose organizzazione lavorative e così via rispecchia il bisogno di sentirsi parte di un insieme più ampio e il bisogno di sentirsi in un certo senso legato qualcosa con il quale si riconosce e di differenzia. L’uomo ha bisogno di appartenere a un gruppo sociale, possiamo infatti affermare che l’appartenenza a un gruppo è una caratteristica intrinseca alla razza umana e alla sua evoluzione.

La persona quindi realizza la propria essenza nel sentirsi parte di un insieme, sentendosi con gli altri esseri umani “sulla stessa barca” e di condividere lo stesso destino. Proprio gli ultimi studi hanno messo in evidenza che questo comune sentire si manifesta con la riflessione sulla solidarietà intesa come piena realizzazione della persona. È attraverso il superamento dei particolarismi di genere, etnia, classe sociale, che si può prestare attenzione all’emergere e delle soggettività sociali legate ad aeree sempre più eterogenee. 

La socializzazione è dunque un processo che accompagna le persone tutta la vita e risulta fondamentale per l’affermazione delle persone, in quanto crea relazioni sociali attraverso le quali il soggetto si riconosce e si differenzia. Ci sono delle strutture più significative per il soggetto come ad esempio la famiglia che è il primo gruppo con il quale le persone entrano in contatto e acquisiscono da essa i valori e i fondamenti attraverso il meccanismo dell’identificazione. Successivamente dopo aver appreso i valori del gruppo più ristretto come la famiglia, si passa ad altri gruppi meno ristretti e più ampi o alla socializzazione secondaria la quale è caratterizzata dall’acquisizione di capacità specifiche rispetto ai ruoli sociali che gli individui risiedono nelle società. 

Daniela Siano