Unisa scala 8 posizioni rispetto all’anno accademico precedente e si colloca al 6° posto con un punteggio di 85.2 su 120.
L’Università di Salerno, nell’indagine annuale elaborata dal Centro Studi Investimenti Sociali, è l’Ateneo che cresce di più in assoluto, conquistando il 6° posto tra i grandi atenei statali d’Italia, ovvero quelli che contano fino a 40.000 iscritti.
L’indagine Censis rappresenta un’articolata analisi del sistema universitario nazionale attraverso la valutazione degli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensione) relativamente a 6 indicatori: servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, strutture disponibili, comunicazione e servizi digitali, livello di internazionalizzazione.
Considerando i parametri presi in considerazione dal Censis, UNISA ottiene il punteggio più alto (di 99) sull’indicatore “Comunicazione e Servizi digitali” (posizionandosi solo dopo l’Ateneo di Perugia) e sull’indicatore “Strutture” (con punteggio di 90 e aumento percentuale del 26,8), confermando l’attenzione alla vivibilità dei campus e agli investimenti in strutture, posti aula, aule didattiche e laboratori.
Bene anche sugli altri quattro indicatori valutati: punteggio 88 per il parametro “borse” (+17% rispetto all’anno precedente); punteggio 79 per “occupabilità” (indicatore valutato per la prima volta da parte del Censis); punteggio 73 per “internazionalizzazione” e 82 per “servizi e agevolazioni agli studenti”.
Considerati questi risultati, nella classifica delle sole campane, l’Università di Salerno è l’Ateneo che avanza di più, posizionandosi al 1° posto per aumento percentuale su tutti gli indicatori (+10.94%) rispetto all’anno precedente.
Ci abbiamo lavorato molto e abbiamo raggiunto il risultato desiderato – ha dichiarato il rettore Aurelio Tommasetti – Abbiamo costituito un gruppo di lavoro dedicato, che ha puntato sul continuo monitoraggio degli aspetti delle infrastrutture e dei servizi, nonché dell’attenzione agli studenti, in un’ottica di costante miglioramento. Ad eccezione del nostro Ateneo, tutti gli altri atenei campani sono purtroppo collocati negli ultimi posti della classifica e ciò è dovuto alle condizioni di contesto e al fatto che molti indicatori fanno riferimento a competenze della Regione. È una classifica che per scelta non prende in considerazione la ricerca e la didattica, focalizzandosi principalmente sulla qualità delle strutture, dei servizi digitali e non, nonché sulle iniziative a sostegno del diritto allo studio e dell’internazionalizzazione e considera quale aspetto rilevante anche il tasso di occupabilità degli studenti dopo la laurea. Continueremo così per fare sempre meglio: lo studente è al centro delle nostre decisioni e lo sarà sempre più – conclude il rettore.