Ad aprire la stagione 2019/2020, l’8 e il 9 novembre, lo spettacolo “Totò e Vicè” di Franco Scaldati con Enzo Vetrano e Stefano Randisi.
Non è la prima volta che l’opera di Franco Scaldati (una tra le figure forse più appartate e solitarie della letteratura teatrale del ‘900, il cui valore è stato riconosciuto soltanto dopo molti anni) approda a Salerno: del drammaturgo siciliano, nel gennaio 2016, Casa del contemporaneo propose “È la terra un’unica finestra”, prodotto dal Teatro Garibaldi di Salerno e diretto da Matteo Bavera.
Questa volta l’opera di Scaldati è affidata a Enzo Vetrano e Stefano Randisi il cui modo di fare teatro nasce da una profonda ricerca nelle radici della parola teatrale, con un forte senso dell’indagine esistenziale – celebri i loro Pirandello – e dunque non potevano non incontrare le parole di queste drammaturgie amorose e vibranti, intrise di pensiero che s’interroga e nel paradosso indaga.
Totò e Vicé, opera del 1992, si carica della loro forza scenica, perfettamente disegnato sulla figura di due clochard sopra le righe (evanescenti e poetici, come negli Uccellacci e uccellini di Pasolini) che nel dialogo sciolgono temi da dissertazione filosofica.
Legati da un’amicizia reciproca assoluta Totò e Vicè vivono di frammenti di sogni che li fanno stare in bilico tra il mondo terreno e il cielo, in un tempo imprendibile tra passato e futuro, con la necessità di essere in due, per essere.
Vetrano e Randisi portano in questa dimensione quasi onirica tutta la loro capacità di attrarre, con leggerezza e felicità interpretativa: con due malandati cappotti spigati aperti sul davanti Totò e Vicé in un cimitero vanno, e non sanno dove, si caricano della poesia frammentata, che non ha bisogno di unità drammaturgica perché vive di quella sentimentale, e giocano fra il vero e il verosimile (“Piove – dice Totò – ma a Vicé non glielo dico così crede che non piove e si bagna”. “Non piove più – dice Vicé – ma a Totò non glielo dico così crede che piove ancora e si bagna”), cercano il loro senso magico delle cose, gli eventi del mondo, concludendo ogni citazione con “chi lo dice?” e non ricordano mai la fonte perché non ce n’è: fonte è l’uomo, ognuno che vive e che muore.
Enzo Vetrano e Stefano Randisi hanno all’attivo una collaborazione che dura da quasi quarant’anni. La complementarietà, la dialettica, il confronto, sono la forma che hanno scelto per esprimere la loro poetica. Era dunque inevitabile che incontrassero Totò e Vicé e che si rispecchiassero nelle loro parole, nei gesti, nei pensieri e nei giochi.
TEATRO GHIRELLI, Viale Antonio Gramsci – Interno del Parco urbano dell’Irno – Salerno, 150. Tel. 349/3438958
Info e prenotazioni: 345/4679142
Biglietti spettacoli in abbonamento e rassegne: 18 euro intero – 15 euro Carta la Feltrinelli, Carta Più e MultiPiù ed enti convenzionati – 10 euro ridotto (under 35 – over 65 – studenti universitari e conservatori musicali).
Orario spettacoli: venerdì ore 20.30 – sabato ore 19.00