Internet e adolescenti: un binomio decisamente incandescente, potenzialmente esplosivo.
Internet è una rete di telecomunicazioni ad accesso pubblico che connette terminali in tutto il mondo. Fin dalla sua nascita è uno dei maggiori mezzi di comunicazione di massa insieme a radio e televisione. Il suo successo è legato all’offerta agli utenti di una vasta serie di contenuti potenzialmente informativi e di servizi. Successo planetario dunque, che non poteva non attrarre le generazioni più giovani, in particolare i nativi digitali. Un trionfo propiziato dalla semplicità e dall’immediatezza: tutti possono usarlo, da un computer, un tablet, uno smartphone. Tutto si può trovare su internet: dal contatto telefonico ai diamanti, persone, merci e servizi sono su internet.
CONNESSIONE È INFORMAZIONE
Che internet e adolescenti siano legati a doppio filo e che non esisterebbero l’uno senza gli altri è comprensibile. Internet ha reso il computer un formidabile strumento interattivo con cui è possibile comunicare, giocare, ascoltare musica, vedere film, apprendere e informarsi. Perfino diventare famosi. L’accessibilità della rete attraverso un dispositivo che abbiamo sempre vicino a noi ha contribuito ad accrescere il tempo trascorso su internet e, secondo alcuni, a creare un senso di dipendenza dal web (Rebecca De Fiore). Dunque vale la pena porre l’accento sull’interattività, che porta a un uso attivo e partecipativo dello strumento. Internet e adolescenti si cercano, si incontrano e si connettono, sempre di più. Internet come supporto allo studio e alla ricerca, internet come strumento ludico, internet come mezzo comunicativo.
IPERCONNESSIONE È ASSENZA DI RAPPORTI UMANI
Dunque i pregi della rete sono tanti e il rapporto tra internet e adolescenti è sempre più stretto. La connessione è informazione, è comunicazione; e non potrebbe essere altrimenti. Nella società del nuovo millennio, con la rivoluzione tecnologica, l’assenza di e dalla connessione è motivo di esclusione. Esclusione dai processi formativi, dai processi lavorativi, dai social media e quindi da una buona fetta di vita quotidiana. Molto utile allora risulta capire le proporzioni della connessione e se questa si trasforma in iperconnessione. Il rapporto tra internet e adolescenti infatti può rivelarsi esagerato e oltremodo deleterio, ai limiti di una normale condotta di vita sociale. L’iperconnessione infatti rischia di sortire esattamente l’effetto opposto: l’esclusione, con la conseguente assenza di rapporti umani.
INTERNET COME OSSESSIONE
Jeanne M. Twenge, docente di Psicologia all’Università di San Diego, ha chiesto ai propri studenti come mai tenessero il cellulare vicino al letto: Le loro risposte hanno delineato un’ossessione. Quasi tutti dormivano col telefono accanto: sotto il cuscino, sul materasso o comunque a portata di mano. Controllavano i social e guardavano video subito prima di andare a letto e agguantavano il telefono non appena aprivano gli occhi (per forza: lo usavano come sveglia, tutti quanti). Il telefono era l’ultima cosa che vedevano la sera e la prima al mattino. Se si svegliavano nel cuore della notte, finivano spesso per dare uno sguardo al cellulare. Ne parlavano come un tossico parlerebbe del crack”.
UNA RISORSA DIFFICILE DA GESTIRE
Non si tratta purtroppo di casi isolati, di gruppi sparuti, ma di una tendenza generalizzata che investe anche le altre generazioni , primi tra tutti i millennials. Internet è dunque un potente mezzo di comunicazione, oggi irrinunciabile e insostituibile, ma è allo stesso tempo una pericolosa arma a doppio taglio. Insomma come in tutte le cose, anche nell’uso e nella fruizione di internet ci sono pro e contro.
INTERNET: UN USO (IN)CONSAPEVOLE
Se internet offre accesso facile e gratuito a notizie e contenuti, bisogna però fare molta attenzione, perché la rete è spesso mancante di filtri e gli adolescenti, come personalità non del tutto formate sono seriamente a rischio di fronte a questo magma di informazioni. L’utilizzo delle tecnologie informative da un lato sta portando un grande progresso nelle conoscenze, dall’altro costituisce un fattore di rischio rilevante nell’adolescenza. Il cervello degli adolescenti infatti, nell’immediatezza che caratterizza il web, è più malleabile e plastico ma anche meno incline a prestare attenzione per più di alcuni minuti ad esempio alla lettura di un libro o alle parole di un insegnante (Barbara Volpi).
LA DISTORSIONE DELLA REALTÀ SOCIAL(E)
Un altro fattore estremamente pericoloso è l’attaccamento ai social network, questi mondi virtuali in cui tutti sono belli e gaudenti. Mondi patinati, coperti dai filtri di bellezza e spettacolarizzati per far sembrare ogni persona altro da sé, in un tentativo di apparire a tutti i costi. Vite parallele come di avatar o di replicanti che agiscono virtualmente dietro un monitor. Siamo di fronte a una vera e tragica distorsione della realtà, che a volte, molte volte, prende il sopravvento sulla vita reale. Amori che nascono sul web, attraverso falsi profili, foto ritoccate, pose plasticamente ridicole e che (per fortuna, purtroppo) restano sul web. E lascerei perdere le dissertazioni sugli aspetti più beceri del sexting e del cyberbullismo, che in realtà qualificano tutta la fragilità di una generazione.
INTERNET E ADOLESCENTI: I FATTORI DI BENESSERE
Ma un uso consapevole di internet rappresenta un’opportunità per gli adolescenti. L’accesso a notizie, contenuti, merci e servizi, ha cambiato le nostre vite e chi può avvantaggiarsene sono i nativi digitali. A loro agio con la tecnologia fin dall’infanzia, sono i protagonisti del nuovo mondo, in cui le distanze sono ridotte, i contatti social(i) e lavorativi sono immediati. Le informazioni non viaggiano più sull’asse spaziale, ma su quello temporale e la società muta a velocità altissime. Il web offre possibilità illimitate, per chi ne sappia fare un uso corretto. Allora può essere un fattore di benessere? Internet non è stato pensato per essere uno strumento pericoloso e il suo uso risponde a molteplici funzioni positive, permettendo di soddisfare la funzione ludica (il bisogno di giocare e divertirsi), partecipativa (il bisogno di appartenere a gruppi), utilitarista (il bisogno di avere informazioni) e la dimensione intima (il bisogno di intrattenere relazioni).
CONCLUSIONE
Soli davanti al computer e con lo smartphone in mano, intenti a chattare con amici, più o meno reali, sui social network. Una generazione multitasking, quella degli adolescenti di oggi, nata e cresciuta in un’era digitale che ha introdotto nuove forme di interazione sociale e un linguaggio del tutto inedito, anche se sempre più povero. Al giorno d’oggi siamo tutti iper-connessi, sempre. L’utilizzo della rete fa ormai parte delle nostre vite, tuttavia è importate non perdere di vista l’importanza di un uso consapevole e controllato. Disturbi comportamentali legati a un uso improprio di questi mezzi sono infatti un rischio sempre più frequente per la salute psico-fisica e le relazioni sociali, soprattutto dei minori (Save the Children).
Francesco Martini