Dall’11 al 20 settembre torna il festival internazionale delle drammaturgie alla XX edizione.
Buone notizie per il mondo della cultura. Riparte anche a Milano il Teatro, e lo fa dall’11 al 20 settembre con Tramedautore, il festival internazionale delle drammaturgie, giunto alla XX edizione, diretto dal comitato artistico formato da Angela Lucrezia Calicchio, Andrea Capaldi, Gian Maria Cervo e Michele Panella, e realizzato da Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea, in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano e con mare culturale urbano.
Il programma di spettacoli ed eventi si svolgerà tra gli importanti spazi del Piccolo Teatro Studio Melato, il Teatro Grassi e il Chiostro Nina Vinchi, e sarà incentrato, com’era stato previsto da prima del lockdown, sul tema drammaticamente attuale de “I cittadini senza stato”. «Cittadini senza stato – scrive il comitato artistico di Tramedautore – sono tutti i popoli che si sono ritrovati violentemente senza una casa e si sono distribuiti forzatamente in giro per il mondo; cittadini senza statuto di cittadinanza sono la gran parte degli immigrati che popolano le nostre città o che vivono nei campi di detenzione; cittadini senza stato sono i giovani che scelgono di cercare fortuna altrove perché nel loro paese non hanno la speranza di crescere e di poter mettere a valore le loro competenze; cittadini senza stato sono i popoli che subiscono e fuggono da guerre fratricide; cittadini senza stato sono tutte le persone abbandonate a loro stesse nelle nostre periferie». Alle periferie, in chiusura, sarà dedicato un focus speciale al quartiere San Siro, con il progetto Caravansaray Selinunte San Siro. Un progetto di drammaturgia partecipata per la rigenerazione di spazi urbani periferici, un progetto speciale a cura di Outis in partenariato con Politecnico di Milano – DAStU (Dipartimento di Architettura e Studi Urbani), Associazione Genitori Cadorna, Alfabeti Onlus, e in rete con Custodi Sociali, Telaio delle Arti, con il mediapartner Shareradio. Dal centro città ci si sposterà in San Siro (dal 25 al 27 settembre) per le rappresentazioni teatrali negli spazi pubblici, frutto di un lavoro partecipato, raccontato dagli autori, artisti e abitanti del quartiere coinvolti il 19 settembre nel Chiostro del Teatro Grassi.
In un anno difficile sotto molti punti di vista, da quello sanitario a quello sociale, da quello economico a quello culturale, un festival di teatro è una vera e propria sfida, che Outis prosegue nel suo ventesimo anno di attività con Tramedautore. Lo fa portando avanti la convinzione che il teatro sia vettore di una vera e propria funzione politica. Al teatro, luogo di metabolizzazione del contemporaneo, strumento di conoscenza, leva di crescita di una comunità sempre più eterogenea e inclusiva, si affida l’importante compito di costruire una consapevolezza collettiva necessaria ad affrontare il presente e le frustrazioni che derivano dalla difficoltà a cambiare il mondo.
«Sono stati vent’anni di un ricco viaggio dentro il mondo, nelle lingue, nelle differenze culturali – spiega la direzione artistica –, in ciò che ci ha unito ad altri scrittori, artisti, punti di vista e sensibilità, accomunati nello scambio e nell’integrazione europea e internazionale. Il festival ha ospitato, negli anni, il teatro di oltre 56 paesi europei ed extraeuropei, raccontando il teatro globale e facendo conoscere al pubblico un patrimonio culturale spesso sconosciuto».
La ventesima edizione di Tramedautore si focalizzerà principalmente sull’Italia, non solo per ragioni dettate dall’emergenza sanitaria e conseguente chiusura delle frontiere, ma per manifestare la sua vicinanza agli artisti italiani. Al contempo, è prevista una piccola presenza internazionale, Testimonianze, che accoglierà brevi testi inediti offerti dagli autori Albert Ostermaier (tedesco) e Rafael Spregelburd (argentino). Oltre alla scrittura teatrale, sarà dato spazio, per un’intera giornata, il 20 settembre, anche al mondo in evoluzione del podcast, con la Maratona Podcast, in collaborazione con Audible Inc. e la piattaforma editoriale di podcast audio storielibere.fm. A dimostrazione di quanto il linguaggio teatrale abbia trovato una sua autonoma e vitale espressione nella forma affascinante della drammaturgia sonora, si avvicenderanno così protagonisti assoluti del panorama letterario italiano tra gli spazi del Piccolo Teatro Grassi, Piccolo Teatro Studio e il Piccolo Teatro Strehler. Un appuntamento per testimoniare la grandissima affinità tra il podcast e il mondo del teatro, nonché la cross-medialità che contraddistingue il podcast come nuovo media degli anni Venti del nuovo Millennio.
Nel programma di Tramedautore ci sarà anche la terza edizione della cerimonia di assegnazione del Premio Drammaturgico Carlo Annoni, dedicato a testi teatrali sulle diversità nella sfera dell’amore. Attraverso una open call internazionale vengono selezionati da una qualificata giuria internazionale: un testo in lingua italiana, uno in lingua inglese e una menzione speciale per un corto teatrale. Il Premio è organizzato in collaborazione con diversi teatri e festival di Milano e Kairos Italy Theater di New York.
Alcuni dei nomi di autori, degli artisti e delle compagnie dell’edizione 2020: Antonio Tarantino, Gianluca Merolli, Francesco Biscione e Paola Sambo; Gian Maria Cervo e i Fratelli Presnyakov, Pierpaolo Sepe e Chiara Degani, Gregorio De Paola, Riccardo Festa, Noemi Francesca, Martina Galletta, Giorgia Masseroni, Giuseppe Orsillo, Vukan Pejovic; Michela Lucenti e Balletto Civile; Riccardo Favaro, Alessandro Bandini, Angelo Di Genio, Federica Fracassi, Petra Valentini; Davide Pascarella, Paola Senatore, Chiara dello Iacovo; Sonia Antinori, Daria Lippi, Silvia Gallerano; Lidelab, Silvia Rigon, Lucia Menegazzo, Barbara Mattavelli, Federica Furlani; Albert Ostermaier, Rafael Spregelburd; Lucia Mallardi; Luana Rondinelli, Donatella Finocchiaro, Claudia Potenza, Antonia Truppo.
La ventesima edizione di Tramedautore sarà un’edizione speciale, come dichiara la direzione artistica: «Quest’anno Tramedautore “festeggia” la sua ventesima edizione e, anche se la festa – avrà toni più intimi (con un numero di spettatori contingentato per le disposizioni sanitarie, un ridimensionamento per quelle attività fatte di incontri ravvicinati tra artisti e spettatori, conferenze, convivialità), il festival non rinuncia a riunire intorno a sé autori e artisti, con cui è stato fatto un lungo percorso, insieme alle diverse istituzioni che lo hanno accompagnato, prima fra tutte il Piccolo Teatro di Milano».