Sin dall’antichità, mangiar sano e vivere bene erano fondamentali per gli uomini che riuscivano a soddisfare, anche se a volte con enorme difficoltà, un bisogno primario di ogni essere vivente: la fame.
Ogni epoca però ha proprie caratteristiche e tradizioni culturali, che hanno influito sulle cucine di ogni nazione, tra loro così curiosamente differenti. La cucina si è evoluta nei secoli anche grazie ai continui scambi culturali, iniziati nel mondo antico ed intensificatisi fino ai giorni nostri.
Importante è anche sottolineare le condizioni socio-economiche che hanno permesso la realizzazione di determinate pietanze. E’ infatti evidente che la nobiltà, a differenza della bassa borghesia, abbia sempre disposto di privilegi e comodità non accessibili a tutti. Tra questi anche la possibilità di degustare pietanze sofisticate, tramandate nei secoli mediante i ricettari dei più grandi cuochi della storia, a disposizione delle corti imperiali, che hanno avuto modo di assaporare piatti speciali, molti dei quali portano ancora oggi nomi assegnati dagli stessi monarchi entusiasti di tali delizie.
Tra i personaggi illustri della storia che hanno assaporato pietanze tuttora presenti nelle cucine di tutto il mondo si può menzionare la regina Margherita, moglie di Umberto I, re d’Italia, che durante la sua visita a Napoli, ebbe modo di assaggiare la pizza napoletana, preparata dai due più bravi pizzaioli della città, ovvero Raffaele Esposito e la moglie Rosina Brandi. Essi misero al cospetto della regina le loro specialità: la pizza alla mastunicola, alla marinara e la pizza al pomodoro e mozzarella, con l’aggiunta del basilico. La consorte reale apprezzò enormemente la pizza che rievocava i colori del tricolore italiano, complimentandosi con Raffaele Esposito, il quale la battezzò con il nome della regina.
Francesco Martini