Ieri la Camera, in occasione dell’approvazione della legge di bilancio, ha dato il via libera a due importanti ordini del giorno.
Il primo, a firma Novelli, prevede che i giovani medici che a gennaio cominceranno la specializzazione siano autorizzati a continuare il lavoro che stanno svolgendo presso le USCA. “Lo schema-tipo del contratto di formazione specialistica dei medici vieta l’accesso a rapporti convenzionali o precari con il Servizio sanitario nazionale. Presso le USCA svolgono attualmente servizio molti medici che tra poche settimane cominceranno la specializzazione ma, se all’approvazione dell’ordine del giorno seguirà una sua rapida attuazione, le prestazioni di continuità assistenziale non saranno a rischio”. Lo scrive in una nota Mino Dinoi, presidente di AEPI, Confederazione delle associazioni europee dei professionisti e delle imprese. Il secondo ordine del giorno, depositato dall’onorevole Mugnai, prevede che il governo valuti l’opportunità di inserire tra le categorie da vaccinare con priorità il personale delle strutture sanitarie private non accreditate e i medici che svolgono la libera professione. “Adesso l’augurio è che il governo si faccia carico di dare seguito agli impegni assunti”.
Soddisfazione anche da Stefano Tangredi, presidente di AISP, l’associazione aderente ad AEPI che rappresenta la sanità privata. “Escludere questa categoria- dice- sarebbe una discriminazione grave ed immotivata che penalizzerebbe medici, infermieri e operatori sociosanitari che hanno la sola colpa di prestare servizio nel privato”.
Si registra anche il commento di Alfredo Longo, responsabile Salute di AEPI. “Siamo disponibili a collaborare al fianco delle istituzioni per migliorare qualsiasi disposizione normativa. Solo ascoltando le esigenze di chi lavora sul campo, è possibile cogliere aspetti fondamentali per il buon funzionamento della macchina organizzativa e questo concetto vale ancora di più in campo sanitario”.