La Confederazione, ascoltata in audizione, commenta le novità del decreto semplificazioni.
«Semplificazione dei procedimenti amministrativi, riduzione della burocrazia, digitalizzazione della pubblica amministrazione e green economy: finalmente dopo innumerevoli sollecitazioni del mondo imprenditoriale e professionale, tutto questo sta per diventare realtà». Questo il commento della Confederazione AEPI (Associazioni Europee di Professionisti e Imprese) in merito al Decreto Semplificazioni, sul quale ha presentato alcune osservazioni. Tutto scritto in un documento consegnato nel corso di un’audizione nelle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavori pubblici a cui è stata invitata per fornire un contributo in fase di conversione in legge del decreto stesso.
«Non possiamo parlare di uno snellimento dell’apparato burocratico- a tutti i livelli- senza rivoluzionare completamente le procedure. Riteniamo che questo sia un passaggio fondamentale se vogliamo iniziare a dare risposte concrete alle nostre imprese in un’ottica di snellimento dei tempi e dei passaggi per quanto concerne il rapporto con la pubblica amministrazione»; così il presidente di AEPI Mino Dinoi che saluta con favore anche le nuove disposizioni in materia di Zes, le Zone economiche speciali, in accoglimento delle proposte che la Confederazione aveva sottoposto al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale lo scorso mese di aprile. «Sapere che ora trovano una chiara attenzione normativa- conclude- dimostra che c’è la volontà di dare un’accellerata ai processi di sviluppo, considerando che parlare di zes significa anche investimenti pubblici, agevolazioni per chi voglia investire e particolare attenzione alle procedure di import export».
A firmare il documento consegnato in Senato, oltre il presidente di AEPI Mino Dinoi, i referenti delle commissioni tecniche di AEPI Celestino Bottoni e Patrizia Gabellone, rispettivamente Fiscalità e Tributi e Ccnl (Contratto collettivo nazionale di lavoro) e Giovanni Malinconico per l’ufficio legislativo della Confederazione.
Infine, un plauso al recepimento nelle ultime ore della proposta di allargamento dell’indice INI-PEC a tutti i professionisti, e quindi anche ai tributaristi. «Siamo soddisfatti della conclusione di una battaglia di giustizia ed equità» dice Celestino Bottoni, presidente di ANCOT e della Commissione Fiscalità e Tributi di AEPI. «Voglio ringraziare coloro i quali hanno contribuito al raggiungimento di un obiettivo che è una conquista e rappresenta il simbolo dell’approccio che l’ANCOT ha sempre avuto nei confronti degli interlocutori istituzionali: quello proattivo, fatto di proposte concrete, spesso semplici e senza gravami di spesa per lo Stato, che però nascono dalle esigenze sul campo. In tal senso è nata, e prosegue, la nostra collaborazione con AEPI e il suo Presidente Mino Dinoi con il quale abbiamo portato avanti tante altre battaglie, insieme a tutto il gruppo legislativo di AEPI, con il recepimento, da parte del legislatore, di molte nostre istanze che sono diventate emendamenti del Parlamento o articoli di provvedimenti legislativi».