Se al posto di Mikhail Gorbachev ci fosse stato un dirigente politico d’altro tipo, l’URSS sarebbe finita nella guerra civile.
Invece grazie a quest’uomo, che ha non solo invertito il corso della storia ma che ha mostrato al mondo come quest’ultima possa cambiare senza riti sacrificali, senza violenza ma soltanto ricorrendo ad una semplice idea di giustizia e trasparenza, democrazia e verità, si dà la prova scientifica – l’unica invero – che la cultura comunista aveva dentro di se un sogno, un senso, una prospettiva tesi davvero a costruire la futura umanità.
È stato un attimo, è durato poco, poi l’autorità del mondo ha ripreso i suoi diritti. Ma è stato bello per chi lo ricorda… Mosca non lo celebra, l’Occidente pure dice poco.
Eppure, credo, che gli debba a pieno titolo la definizione di individuo cosmico-storico. Una definizione tratta da Hegel ma che forse dovrebbe essere forzata in direzione diversa. Non fu Gorbachev uno strumento della storia; semmai colui che volle piegarne il corso ad una migliore umanità. Insomma: un santo laico.
Piero Marino