È quanto risulta dal monitoraggio delle acque di balneazione effettuato nel 2021 dall’Arpac, agenzie ambientale della Campania.
Nel corso del monitoraggio, tra aprile e settembre, Arpac ha effettuato 2.500 prelievi su circa 480 km di costa, escludendo quella parte di costa (circa 60 km) che in ogni caso, a prescindere dall’esito dei prelievi, non può essere adibita a balneazione perché ospita porti, strutture militari, aree protette, foci di fiumi o canali non risanabili. Dall’ultima campagna di monitoraggio emerge una lieve flessione delle acque classificate come “eccellenti” (dal 90% all’88% della costa monitorata), a fronte di un lieve aumento delle percentuali di acque “buone” (dal 4 al 5%) e “sufficienti” (dal 3 al 4%). Stabile la porzione di costa considerata di qualità “scarsa” e dunque non balneabile (3%). La classificazione varrà a definire il quadro della balneabilità all’inizio della stagione balneare 2022 e potrà subire delle modifiche nel corso dell’anno in base ai risultati dei nuovi prelievi in programma. Al momento i tratti di costa a classificazione “scarsa” sono: Sud Fiume Garigliano nel comune di Sessa Aurunca (Caserta), Pietrarsa nel comune di Napoli, Villa Comunale a Castellammare di Stabia (Napoli), Stabilimento Balneare, Stazione Marina di Licola, Effluente Nord Depuratore di Cuma e Collettore di Cuma nel comune di Pozzuoli (Napoli), Nord Foce Sarno nel comune di Torre Annunziata (Napoli), Est Fiume Irno nel comune di Salerno, Spineta Nuova nel comune di Battipaglia (Salerno), Magazzeno nel comune di Pontecagnano Faiano (Salerno) e Spiaggia Marmorata nel comune di Ravello (Salerno).