Caselle in Pittari si sviluppa all’interno del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano (SA), su una superficie di 44,62 km².
Il paese è arroccato su una collina a circa 440 m.s.m., sovrastato dalla torre di epoca medievale. Dalla cima della collina, guardando verso Nord è possibile ammirare la maestosità del monte più alto in Campania, il monte Cervati (1898 mt), dalle cui sommità sgorgano le acque del fiume Bussento che attraversa il territorio di Caselle in un primo tratto. Verso Ovest invece si può godere della cromatica bellezza delle rocce del Monte Bulgheria, o più a Nord osservare d’estate le luci del Santuario di Novi Velia.
Alcuni studiosi ritengono che il toponimo, di derivazione latino-medievale, significherebbe “piccole case sul monte pietroso” ad indicare le prime abitazioni costruite sul monte Pittari. Certa è comunque l’importanza moderna del Monte, custode del santuario di San Michele Arcangelo.
La cittadina vanta origini antiche, come testimonia l’importante area archeologica di Laurelli. L’attuale abitato, sorto in posizione chiaramente difensiva, essendo nascosto alla vista dai Monti San Michele e Pannello, esisteva già nell’XI secolo. Possedimento dapprima normanno e poi svevo, durante la guerra del Vespro (1282-1302) combattuta dagli Angioini contro gli Aragonesi, il paese poteva contare su una solida cinta muraria, del tutto scomparsa, e su un castello. Di quest’ultimo restano una maestosa torre cilindrica che domina l’abitato e quelle che un tempo dovevano essere le prigioni. Nel XIV secolo Caselle entrò a far parte dei tanti possedimenti dei Conti Sanseverino. Nei secoli successivi più signori si succedettero al governo del paese e l’abitato si ampliò acquisendo il tipico aspetto di un borgo arroccato attorno ai resti del castello. Nel borgo, rimasto pressoché intatto, tutt’ora si possono ammirare gli splendidi portali dei palazzi d’epoca e diverse cappelle.
A Caselle in Pittari si trova uno dei fenomeni carsici più affascinanti e imponenti d’Italia, l’Inghiottitoio del Bussento. Il fiume Bussento, che nasce dal versante meridionale del monte Cervati in prossimità di Caselle in Pittari, si inabissa in un colossale inghiottitoio sotto il monte Pannello, per riapparire sei chilometri più a sud sotto l’abitato di Morigerati. Durante questo breve viaggio nelle viscere della terra le acque danno vita ad un misterioso mondo ipogeo. La cavità superiore si apre presso Caselle in Pittari ed è percorribile per 600 metri in discesa; quella inferiore sta nel vallone di Morigerati ma è di più difficile esplorazione. All’inghiottitoio del Bussento si arriva percorrendo un sentiero in discesa che dà subito la percezione dell’imponente complesso ad anfiteatro con pareti alte quasi 150 metri. L’ingresso della grotta è costituito da un grande portale ad arco, alto circa 25 metri, largo più di 10 metri, testimone dell’importanza della cavità. Lo spettacolo interno è tutto da scoprire…in loco.
Eventi
Ogni anno a Caselle in Pittari si tiene il Palio del Grano, manifestazione delle antiche tradizioni contadine, volta a riscoprire momenti ormai quasi dimenticati. Antichi giochi, canti e balli fanno da cornice ad una sfida tutta particolare: una gara a chi miete più in fretta il grano. Nelle prime ore del mattino si riuniscono tutti i partecipanti vestiti con i costumi tradizionali e dotati dei tipici attrezzi (fauci, vandera, canniddi, forca e pala) e delle ceste contenenti le vivande per la colazione comune che avverrà a fine competizione. Ha così inizio il corteo che si avvia verso il campo di gara dove si assiste alla mietitura, alla pisatura e alla trebbiatura. A fine gara ci si dedica al pranzo della tradizione contadina: pane e formaggio, salsiccia, soppressata, capicollo, pancetta, pomodori, insalata, cipolle crude, patate lesse e un bicchiere di vino nero.
Daniela Siano