Lo spazio Civcio 23 di Salerno riprende l’attività di ricerca e di condivisione di forme di comunicazione
legate all’arte contemporanea in ogni suo aspetto, pertanto, in nome e per conto di quanti considerano la contemporaneità fonte di conoscenza e di confronto costante, siamo lieti di comunicare la “pubblicazione” e diffusione di una rivista/oggetto che, almeno nelle intenzioni, si configura come un progetto rivolto agli artisti che di volta in volta saranno invitati ad “esporre” le proprie opere, debitamente autenticate e numerate, all’interno di una “scatola” che si prospetta essere di grande interesse, soprattutto nell’impostazione gestionale e strutturale data dagli ideatori e dall’artista Antonio Baglivo (autore tra l’altro della collana di Libri d’artista “Ibridilibri”), il cui contributo riveste una importanza fondamentale nella condivisione e realizzazione del progetto.
L’obiettivo è fare di questa rivista un “veicolo” di opere il cui carattere identitario, storico-sociale, personale o collettivo faccia da volano per un percorso indirizzato alla sperimentazione e all’innovazione, almeno per ciò che attiene al carattere nomade, pubblico ed istituzionale della rivista/oggetto.
Pubblico perché rivolto a tutti, a quanti hanno nel cuore l’esigenza e l’urgenza di fare della cultura una forza trainante per uscire fuori dalla palude dell’indifferenza, rafforzata dagli ultimi accadimenti pandemici, e che non accenna, complice la quasi totale assenza delle istituzioni preposte, a trasformarsi in una attenta analisi delle potenzialità artistiche ancora presenti sul nostro territorio, locale e nazionale.
Nomade perché mobile, di facile trasmissione e consultazione e con questo intendo la possibilità di “toccare con mano” un prodotto originale evitando di poterlo fruire solo digitalmente.
Istituzionale perché rivolto a quei luoghi di raccolta e catalogazione che hanno rappresentato un valido contenitore di cultura letteraria e visiva e che ancora oggi, malgrado tutto, denotano una importante presenza nella comunità di appartenenza, grande o piccola che sia.
_______________________________________________________________________________________________________________
Il progetto è a cura di: Gianni Capacchione, Angelo D’Amato, Rosario Mazzeo
con la partecipazione di:
Luigi Auriemma, Antonio Baglivo, Vittore Baroni,
Gianni Capacchione, Angela Caporaso, Lamberto Caravita,
Peppe Cuomo, Angelo D’Amato, Pina Della Rossa,
Marcello Diotallevi, Gaetano Imparato, Luca Impinto,
Antonio Izzo, Carmine Lubrano, Ruggero Maggi,
Rosario Mazzeo, Mauro Molinari, Gaetano Paraggio,
Giancarlo Pavanello, Pio Peruzzini, Antonio Picardi,
Gian Paolo Roffi, Ilia Tufano.
_______________________________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________________________
Il primo “volume” sarà costituito dalle opere di 23 artisti come ventitré è il nome dello spazio che lo propone. Ciascuno mostrerà in piena libertà un’opera in sintonia con la propria ricerca, a testimonianza della straordinaria versatilità di un gruppo di artisti “devoti” ad una creatività per nulla sterile e di facile conformismo, ma decisamente produttiva dal punto di vista formale e funzionale rispetto al contenuto espresso (non a caso la scelta degli artisti è subordinata a quest’ultima indicazione).
Nell’augurarci che questo numero 0 possa incontrare l’interesse di quante più persone possibili, non ci resta che lavorare alacremente per offrire al fruitore un prodotto sempre nuovo e propositivo, scevro da condizionamenti che non siano di natura esclusivamente “artistica”.