La Confederazione Aepi chiede al Governo uno sforzo in più per una riforma attesa da vent’anni.
Un decreto che va nella direzione giusta e che, allo stesso tempo, ci mette di fronte a un punto di non ritorno: la semplificazione fiscale e amministrativa. Le imprese, da almeno due decenni, sono in attesa che questo accada. Senza una vera riforma, rischiamo di perdere un’occasione preziosa. È questo il commento della Confederazione AEPI (Associazioni Europee di Professionisti e Imprese) al Decreto Rilancio, in attesa di pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Comprendiamo la straordinarietà del momento ed è difficile immaginare il provvedimento ideale – dice il presidente Mino Dinoi – e sicuramente molte questioni sono state affrontate con determinazione. Ma ora chiediamo uno sforzo in più: snellire la macchina burocratica che, nel nostro Paese, risulta lunga e farraginosa. L’emergenza di questi mesi ci ha messi di fronte alla consapevolezza di quanto sia necessario dare risposte mirate, ma nei tempi giusti e in maniera agevole per quanti ne hanno diritto. Da soli i decreti rischiano di non essere sufficienti: la semplificazione diventa quindi lo strumento che ci può permettere di tradurre gli annunci in atti concreti.
Un tema, peraltro, già sollevato da Aepi con una memoria indirizzata al ministro degli Esteri, nella quale si fa preciso riferimento allo studio della Tax Foundation che ha posizionato l’Italia al 34° posto su 40 Stati nell’indice internazionale di competitività fiscale 2019. Un dato che rilancia con forza la necessità di attuare le attese semplificazioni fiscali, anche rispetto ai settori di import-export per il produttore del made in Italy. E mentre si guarda con attenzione al decreto, resta da capire se, nell’iter parlamentare e tra i vari decreti attuativi ed emendamenti, rimanga effettivamente invariato. Senza dimenticare un’altra questione, quella della copertura finanziaria. Secondo la Confederazione, tra settembre e ottobre si potrebbe anche valutare l’ipotesi di condono in base ad un’analisi dei mesi precedenti. In caso di difficoltà, questa misura potrebbe rispondere ad un duplice obiettivo: aiutare gli imprenditori e, contestualmente, consentire allo Stato di fare cassa.
Intanto – conclude Dinoi – apprendiamo che la pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale slitterà ancora, probabilmente alla prossima settimana. Ci auguriamo che questo prolungamento dei tempi non sia legato ad ulteriori modifiche. Senza dimenticare che imprese, famiglie e professionisti hanno bisogno di risposte urgenti. Il Governo acceleri. Abbiamo ascoltato con attenzione quanto previsto, letto le bozze circolate, ma ora aspettiamo i documenti ufficiali.