Il direttore musicale dell’Arena di Verona Opera Festival e direttore artistico del Teatro Verdi di Salerno, dirigerà il violinista Pavel Berman.
Un viaggio tra la V sinfonia di Tchaikovsky e il concerto in Re maggiore per violino e orchestra dello stesso autore.
Il 10 giugno 1888, dalla casa di campagna premurosamente affittata per lui dal fratello Anatol, Tchaikovsky scriveva alla sua generosa mecenate Nadezda von Meck: “Voglio mettermi a lavorare alacremente; sento in me un impulso fortissimo di dimostrare non solo agli altri ma a me stesso che la mia capacità di comporre non è esaurita […]. Non so se le ho già scritto che lavoro a una Sinfonia. Dapprincipio procedevo a stento, ma ora sembra che l’illuminazione sia scesa sul mio spirito”.
Si riferisce alla Sinfonia n. 5 in mi minore op. 64, composta rapidamente tra il maggio e l’agosto del 1888, dopo un periodo di depressione e di stasi creativa. Diretta dall’autore stesso il 5 novembre a San Pietroburgo, ottenne un certo successo di pubblico ma fu duramente criticata dalla stampa, con la conseguenza che Tchaikovsky cadde ancora una volta in preda all’umor nero e allo sconforto. Pavel Berman si è esibito con prestigiose orchestre quali la Dresden Staatskapelle, la Indianapolis Symphony Orchestra, la Atlanta Symphony, la Dallas Symphony, la Miami Philarmonic, la Praga Symphony, la Royal Philarmonic di Liverpool, la Beijing Philharmonic, i Berliner Sinfoniker, ha collaborato con importanti direttori come Iliahu Inbal,Petr Altrihter,Vasiliy Sinayskiy,Andrei Boreiko.
Il teatro Verdi in dodici anni è completamente cambiato – ha affermato il maestro Oren – Il mio rapporto con il pubblico è sempre stato ottimo. In particolare al Sud sono ancora più calorosi e sanno apprezzare il mio modo di fare che è molto particolare, perché io sono anima e corpo nella musica. Amo Salerno perché è una città di mare. Da buon israeliano nato a Tel Aviv sono abituato al mare e quando vado in altre città il mio umore cambia tantissimo. Qui ho trovato persone con un cuore grandissimo.