#Giffoni54: Lino Guanciale, Michela Giraud, Paolo Ruffini e Claire Burger su arte, cultura e inclusione nel Cinema

Al Giffoni Film Festival l’attenzione oggi si è focalizzata su temi cruciali come inclusione e integrazione. Protezione dei dati ed educazione digitale sono stati al centro di dibattiti e interventi.

Lino Guanciale, accolto con entusiasmo dai ragazzi nella Sala Truffaut del Giffoni Film Festival, ha raccontato il suo percorso di attore, iniziato con l’attrazione per il teatro e il cinema sin da bambino. Dopo un corso di teatro, ha deciso di non iscriversi a Medicina per seguire la sua passione. Ha condiviso aneddoti sui suoi maestri, come Gigi Proietti, e i suoi riti scaramantici. Guanciale ha parlato del suo impegno politico, esortando i giovani a votare e sottolineando l’importanza della responsabilità artistica. Ha anche anticipato sviluppi della serie “Il Commissario Ricciardi” e discusso dei suoi progetti futuri, inclusi audiolibri e nuovi spettacoli teatrali.

Michela Giraud, popolare stand-up comedian italiana, è arrivata al Giffoni Film Festival con il suo primo film da regista, “Flaminia”. La pellicola racconta la storia di due sorelle diverse, una delle quali nello spettro autistico, e affronta temi cari ai giovani come l’inadeguatezza e il body shaming. Giraud ha incoraggiato i ragazzi a parlare delle loro difficoltà, sottolineando l’importanza di combinare responsabilità e leggerezza. Tornerà a esibirsi in tour a novembre, ribadendo la sua passione per il palcoscenico e la libertà che esso le offre. Ha condiviso anche aneddoti dalle sue esperienze, come la partecipazione a “LOL” e l’inizio della sua carriera comica.

Presentato oggi il corto “Sospesi”, realizzato dai ragazzi della comunità di San Patrignano e diretto da Paolo Ruffini. Il corto, in bianco e nero e della durata di 38 minuti, racconta storie di riscatto e amore incondizionato. Prodotto da Vera Film e San Patrignano con la collaborazione di Giffoni, il progetto è stato apprezzato per la sua profondità emotiva. La presidente di San Patrignano, Vittoria Pinelli, ha sottolineato l’importanza di questa opportunità per i ragazzi. Ruffini ha evidenziato il potere trasformativo dell’amore e dell’impegno. Il progetto potrebbe continuare con una serie TV.

Nella Sala Truffaut, i giurati della sezione +16 hanno visto “Foreign Tongue”, un film franco-tedesco-belga del 2024 diretto da Claire Burger. La trama segue Fanny, una studentessa francese che, durante uno scambio culturale in Germania, inventa una vita falsa per impressionare la sua amica di penna Lena, un’attivista politica. Dopo la proiezione, Claire Burger ha risposto alle domande dei giurati, spiegando il tema LGBTQIA+ del film. Ha condiviso il suo obiettivo di normalizzare le storie d’amore non eterosessuali e ha parlato del valore emotivo del film, ispirato al suo periodo adolescenziale. Il cast include Chiara Mastroianni, il cui coinvolgimento è stato un onore per la regista.

Nella Sala Blu del Giffoni Film Festival, i giovani di Impact hanno incontrato Piero Ferrari, vicepresidente di Ferrari S.p.a., per discutere del film “Ferrari” e dell’eredità di Enzo Ferrari. Piero ha condiviso la lezione fondamentale del padre: imparare dagli errori del passato per cambiare il futuro. Ha ricordato un aneddoto del 1965, quando Enzo gli fece catalogare pezzi rotti per evitare errori futuri. Ha sottolineato l’importanza del logo Ferrari e il suo legame con la storia. Rispondendo a domande sulla ricerca medica e il ruolo del virtuale, ha evidenziato l’importanza dei simulatori per i piloti. L’incontro ha offerto una preziosa finestra sul mondo Ferrari.

Il Cardinale Matteo Maria Zuppi ha trasmesso un messaggio di amore e speranza, sottolineando l’importanza dell’accoglienza e della speranza per il futuro. Ha elogiato lo spirito partecipativo e l’intelligenza dei giovani presenti, affermando che l’Europa potrebbe trarre ispirazione da Giffoni. Rispondendo alle domande dei ragazzi, ha ribadito l’inclusività della Chiesa, sottolineando l’importanza di volersi bene senza etichette. Ha affrontato temi complessi come il rapporto tra fede e amore, l’individualismo e il senso di colpa, evidenziando la necessità di superare l’ipocrisia e promuovere un amore libero e altruista.

Siram Veolia ha discusso la sinergia tra innovazione digitale e responsabilità ambientale, evidenziando l’interconnessione tra trasformazione ecologica e digitale. Basandosi sul Barometro della Trasformazione ecologica di Veolia, è stato sottolineato l’urgenza di un futuro sostenibile integrando salute, economia e ambiente. Coinvolgendo 200 giovani, l’azienda ha promosso l’uso dell’IA per supportare e potenziare le competenze umane nella decarbonizzazione e nell’efficienza energetica. La partnership con il festival mira a sensibilizzare le nuove generazioni e rafforzare il legame con il territorio, sostenendo eventi culturali che promuovono la sostenibilità e l’innovazione.