“Verso un mondo post COVID-19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile”.
La Giornata Internazionale delle persone con disabilità si celebra il 3 Dicembre di ogni anno ed è stata proclamata nel 1981 con lo scopo di promuovere i diritti e il benessere dei disabili. La ricorrenza assume quest’anno un valore ancora più significativo, alla luce della crisi globale determinata dal COVID-19 che sta aggravando le disuguaglianze preesistenti, soprattutto tra le categorie più fragili. Anche in circostanze normali, le persone con disabilità hanno meno probabilità di accedere all’assistenza sanitaria, all’istruzione, al lavoro e di partecipare alla comunità. Il dovere di non lasciare nessuno indietro è stato messo in evidenza anche dall’Agenda 2030, il programma di azione sottoscritto da 195 paesi ONU per lo Sviluppo Sostenibile. “L’inclusione sociale delle persone con disabilità – si legge sul portale delle Nazioni Unite – è una condizione essenziale per sostenere i diritti umani, lo sviluppo sostenibile, la pace e la sicurezza. […] L’impegno a garantire i diritti delle persone disabili non è solo una questione di giustizia; è un investimento in un futuro comune”.
Il Disability Day quest’anno va a coincidere con l’Anno Internazionale delle Persone Disabili e la 13esima sessione della Conferenza della Convenzione degli Stati sui diritti per le Persone con Disabilità. Si tratta di una serie di eventi inseriti nella politica dell’Inclusione avviata dall’Onu già a partire dagli anni Settanta, per la quale, in un ambito di solidarietà, i diritti all’istruzione e alla realizzazione personale devono essere garantiti a ogni individuo senza distinzioni di sorta. La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata nel 2006 durante la 61esima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha come obiettivo proprio quello di promuovere i diritti e il benessere delle persone con disabilità, ribadendo il principio di uguaglianza e la necessità di garantire loro la piena ed effettiva partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società.
Se il cambiamento cui facciamo riferimento ha investito già da tempo tutti i settori della nostra vita lavorativa, culturale e sociale, viene però spontaneo chiedersi quanto sia stato realmente fatto per abbattere le disuguaglianze. La tendenza a sottolineare le condizioni di svantaggio di una persona, resta infatti soltanto un vuoto sofisma se non si traduce in un aiuto concreto nella quotidiana lotta contro ogni forma di discriminazione.