I vini della Provincia di Salerno a Vinitaly: digitalizzazione e aggregazione per il futuro

Il settore vitivinicolo italiano continua a crescere, con un nuovo record di export nel 2024, superando gli 8 miliardi di euro di fatturato con quasi 22 milioni di ettolitri spediti oltre confine. La Campania ha registrato un incremento del 30% nella produzione, evidenziando il ruolo significativo dei vini della provincia di Salerno. Nel corso della giornata inaugurale di Vinitaly, fiera internazionale di vino tra le più conosciute e amate al mondo in corso a Verona fino al 9 aprile, il PIDMed, Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio di Salerno, ha presentato una ricerca sul livello di digitalizzazione delle aziende vinicole locali.

Andrea Ferraioli, presidente del Consorzio Vita Salernum Vites, ha sottolineato come la provincia di Salerno, giovane nel panorama vitivinicolo italiano, abbia bisogno di differenziarsi e fare sistema sfruttando le DOC territoriali, come quella della Costa d’Amalfi. “Il digitale – afferma Ferraioli – è una delle armi a nostra disposizione per emergere in modo serio, anche grazie all’impegno delle istituzioni locali”. Il professor Alex Giordano, direttore scientifico del programma Rural Hack e autore del libro Foodsystem 5.0: Agritech, Dieta Mediterranea, Comunità, ha evidenziato come la trasformazione digitale sia fondamentale per far cooperare le microimprese e costruire filiere intelligenti. “Il digitale deve fungere da catalizzatore per la collaborazione – afferma Giordano – poiché le sfide globali richiedono risposte collettive”.

I dati mostrano una forte vocazione alla qualità e sostenibilità, con una crescente adozione di tecnologie 4.0 come e-commerce e sistemi di mappatura dei vigneti. Tuttavia, permangono difficoltà legate alla formazione e alla carenza di figure tecniche. “Siamo consapevoli che esiste una richiesta di figure professionali specializzate – ha commentato Andrea Prete, presidente di Unioncamere e della Camera di Commercio di Salerno – e il mismatch aumenta in modo esponenziale quando le imprese richiedono competenze digitali o green e tutto questo ha un costo in termini di competitività. Per questo motivo stiamo investendo, oltre che sulla formazione mirata alle imprese attraverso PIDMed, anche sulle risorse umane. Puntiamo sul sistema degli ITS con i quali abbiamo dato vita a percorsi formativi post diploma ad alta specializzazione, anche nel settore dell’Agritech”.

Con una crescente apertura verso modelli di business innovativi e sostenibili, specie tra le nuove generazioni di imprenditori, il settore vitivinicolo salernitano si prepara a conquistare nuovi orizzonti. La partecipazione al Vinitaly non è solo un’occasione per celebrare l’eccellenza locale, ma un punto di partenza per costruire una provincia più competitiva, resiliente e pronta alle sfide globali del futuro.