La cultura, le tradizioni, i sapori e i saperi della Campania sono in mostra dal 5 al 7 dicembre all’ex Tabacchificio di Capaccio-Paestum, in occasione della Seconda Rassegna del Patrimonio Immateriale della Campania.
Dalla collaborazione tra Giunta e Consiglio Regionale della Campania (art.10 legge regionale n.38/2017), su impulso del Presidente De Luca, nasce l’istituzione dell’IPIC, l’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano, un catalogo che raccoglie già 124 “tesori viventi”.
Alcuni esempi: la cultura del caffè, l’arte della pizza, le danze e i canti popolari, i Presepi, i Carnevali campani, l’Infiorata di Sant’Agata dei Goti, la Luminaria di San Domenico a Praiano, la Festa della Madonna delle Galline di Pagani e tante altre testimonianze della maestria e della creatività campana.
Sette anni per raccogliere saperi, celebrazioni, espressioni, cultura agroalimentare della nostra regione. Un inventario che si alimenta ogni anno di nuovi tesori campani. Una norma da me presentata nel 2022 (art.28 l.r. n.18) consente il finanziamento di questa grande rassegna-mostra dell’IPIC, ora alla seconda edizione, aperta ieri mattina.
Con me la vicepresidente del Consiglio Regionale Loredana Raia, l’assessore Felice Casucci, Fernando Tomasello, vicepresidente UNPLI con delega al patrimonio culturale UNESCO, coordinati da Rosanna Romano della Direzione generale per le politiche culturali e il turismo.
L’iniziativa, realizzata attraverso Scabec, è destinata a crescere nei prossimi anni, perché soprattutto i giovani possano riconoscere, celebrare, custodire e valorizzare questo immenso patrimonio immateriale regionale, anima autentica della nostra regione che non possiamo e non vogliamo che si disperda.
Ha arricchito l’avvio della rassegna la presenza di Peppe Barra, testimonial d’eccezione della cultura dei beni immateriali campani, con i suoi spettacoli come la “Cantata dei pastori” e la “Festa di Piedigrotta”.
Francesco Picarone