Tutti sanno che Josef Radetzky combatté contro l’Italia nella prima guerra d’indipendenza, ma nessuno sa che sposò un’italiana e si ritirò a vita privata nel milanese.
Il Feldmaresciallo anzi amava molto l’Italia ed anche la cucina. C’è mancato poco che non sia stato lui l’inventore della cotoletta alla milanese.
In passato infatti è stata denominata cotoletta Radetzky, con il cognome del maresciallo viennese che ebbe modo di assaggiarla dopo essere giunto a Milano. Molte furono le polemiche riguardo la provenienza di questa specialità culinaria. Si crede infatti che il cognome del feldmaresciallo le sia stata attribuita per la sua nazionalità puramente austriaca, e non milanese. La diatriba attualmente può apparire di poco conto, al massimo degna di amabili conversazioni a tavola; ma nel secolo scorso a Milano le polemiche a proposito sono state acerrime e a momenti addirittura sanguinose per le evidenti implicazioni patriottiche.
Per fortuna dei milanesi, ad un certo punto è intervenuto, con una missiva indirizzata al conte Attems, aiutante di campo di Francesco Giuseppe, un uomo che proprio tenero con i lombardi non si può affermare sia mai stato: il viennesissimo maresciallo Radetzky. Nella lettera Radetzky afferma di aver scoperto a Milano la famosa cotoletta e ne descrive minuziosamente la ricetta.
La polemica a questo punto sembrò placarsi, poiché i milanesi interpretarono l’affermazione del feldmaresciallo come un riconoscimento di identità culturale che spesso passa anche attraverso le tradizioni culinarie.
Francesco Martini