La manifestazione, tenutasi dal 1 al 3 settembre presso il Convento di San Francesco di Cava de’ Tirreni, è la prosecuzione della manifestazione “La Pergamena Bianca, una storia tra realtà e fantasia”.
La rappresentazione teatrale ha visto coinvolti figuranti, attori e sbandieratori de “CITTÀ DE LA CAVA”, fondata nel 1969 da Luca Barba. All’evento hanno partecipato anche il gruppo degli Uomini d’Arma “La compagnia della rosa e della spada”.
Insieme hanno egregiamente rappresentato la tenacia e la lealtà con cui il popolo cavese, guidato dal Sindaco Onofrio Scannapieco, ha difeso sia i territori della valle metelliana sia l’alleanza con il governo di Ferrante I d’Aragona durante il rischio di assedio da parte delle milizie angioine. Personaggi come Onofrio Scannapieco, la levatrice Lucia e il valoroso capo delle guarnigioni Lorenzo, denotano nella rappresentazione valori quali la dignità, la lealtà e lo spirito di sacrificio del popolo cavese che non si è lasciato sopraffare dalla paura dell’invasore francese.
Emblematico e strategico nella difesa della città è stato il ruolo delle donne che hanno imbracciato le armi ed insieme ai loro uomini hanno difeso le mura della città riconosciuta come La Cava “Città Fidelissima” da parte di Ferrante I d’Aragona.
A conclusione si sono esibiti gli Sbandieratori Città de la Cava, che sono il primo e più antico gruppo sbandieratori di Cava de’ Tirreni. Rappresentano, nella storica varietà dei colori dei loro costumi e delle loro insegne, gli antichi Quattro Distretti della Città de la Cava, eredi della tradizione rinascimentale degli alfieri che la città metelliana forniva alla Corte Partenopea.
Anche in questa ultima rievocazione storica della Pergamena Bianca, che Ferdinando I d’Aragona consegnò alla città metelliana il 4 settembre 1460, per la fedeltà alla Casa Aragonese e la resistenza ai “guasti” che la città subì da parte dell’esercito di Carlo d’Angiò, le bandiere variopinte dei Città de la Cava, sono esplosi in gioiose immagini di festa in favore del Re aragonese ed a perenne ricordo del grande coraggio e dell’immortale gloria del popolo cavese.
La rievocazione storica della Pergamena Bianca ha rimarcato ancora una volta e anche attraverso l’intervento conclusivo di Felice Abate, Presidente del gruppo Sbandieratori Città De La Cava, che il popolo cavese ha una realtà storica di valori e di spessore etico culturale riconosciuto in tutto il mondo e di cui gli stessi cavesi non devono perdere memoria.
Giovanna Pisapia