Cedolare secca per le locazioni non abitative, semplificazione nell’accesso al superbonus 110%,
rottamazione e saldo e stralcio delle cartelle esattoriali, incentivi per l’acquisto di auto elettriche e un pacchetto di agevolazioni in materia di lavoro. Sono le proposte avanzate dalla confederazione Aepi (Associazioni europee dei professionisti e delle imprese) nel corso di un webinar a cui hanno partecipato Tommaso Nannicini, Renato Brunetta, Ettore Rosato e Claudio Durigon.
“Un contributo – ha spiegato in apertura dei lavori il presidente di Aepi Mino Dinoi – che abbiamo voluto dare al dibattito e al confronto in vista della legge di bilancio. Cinque proposte concrete e puntuali che porterebbero benefici a imprese e cittadini aiutando il Paese ad uscire dalla drammatica situazione che sta attraversando. Proposte che gli ospiti della nostra diretta, autorevoli esponenti di quattro importanti partiti come Pd, Forza Italia, Italia Viva e Lega, hanno condiviso”, ha concluso Dinoi.
Per il vicepresidente della Camera Ettore Rosato “Siamo di fronte a un dramma sanitario che sconfiggeremo. C’è poi una battaglia economica su cui è necessario che governo, regioni, enti locali sappiano fare squadra. Abbiamo una grande quantità di denaro pubblico a disposizione ma non possiamo fare errori, non possiamo spenderlo male”, ha detto Rosato annunciando ad esempio la necessità di superare la logica dei codici Ateco nei ristori alle imprese. Senza misure efficaci, “pagheremo conseguenze molto amare perché il debito che stiamo assumendo lo pagheranno le future generazioni. Se non sarà un debito produttivo, un debito buono come lo ha chiamato Mario Draghi, vuol dire che sarà un debito che renderà il nostro paese più fragile, più debole, più povero”, ha concluso Rosato.
“Fino ad oggi abbiamo creato deficit, ma non deficit buono, fatta eccezione per l’ecobonus, unico strumento interessante varato in questi mesi per il suo potenziale moltiplicatore”, ha incalzato il deputato della Lega Claudio Durigon sposando le proposte in particolare la cedolare secca e il saldo e stralcio delle cartelle. Per quanto riguarda gli aiuti alle imprese, il deputato della Lega ha sottolineato come queste “hanno bisogno nell’immediato di una riduzione dei costi del lavoro, in particolare per tutte quelle azioni che devono mettere in campo per la sicurezza, come i tamponi per i lavoratori, per i quali è necessario pensare a un credito d’imposta”, ha concluso Durigon.
“Il lockdown a geografia variabile crea confusione e ulteriori squilibri: la grande impresa continua a produrre, ma non va il sistema del lavoro autonomo, dei servizi e della piccola e piccolissima impresa”, ha evidenziato il responsabile economico di Forza Italia Renato Brunetta auspicando la creazione di un fondo unico a cui le aziende possono accedere per ottenere i risarcimenti, in primis dei costi fissi. “Il governo sta rincorrendo la crisi anziché anticiparla. Non si può andare avanti di decretino in decretino, serve caricare tutto nella Manovra, io dico che servono altri 50 miliardi per dare certezze e serve attingere subito ai 100 miliardi messi a disposizione dall’Unione europea”, ha concluso Brunetta invocando maggior collaborazione e ascolto da parte della maggioranza.
A chiudere il giro di relatori il senatore del Pd Tommaso Nannicini, che ha condiviso la piattaforma di Aepi, in particolare le proposte dedicate all’organizzazione del lavoro: “Abbiamo scoperto il lavoro agile sotto l’onda di un’emergenza – e diciamocelo, abbiamo fatto smart working un po’ all’amatriciana – ma abbiamo anche capito che superando alcuni ostacoli culturali è possibile farlo”. Altra sfida, ha aggiunto Nannicini citando la fine della sperimentazione di Quota 100, è quella dell’invecchiamento attivo: “Penso che più che pensare a strumenti nuovi legati a forti penalizzazioni per esigenze di finanza pubblica, non troppo appetibili per i lavoratori coinvolti, dobbiamo pensare a strumenti che possono andare da un ripensamento dell’ape aziendale anche a strumenti nuovi di part-time fortemente agevolato”.