Sicurezza, edilizia scolastica, trasporti, ruolo dei docenti: “La scuola che vogliamo”.
“Gentile Ministro Azzolina,
grazie per la lettera di incoraggiamento che ha voluto inviare a tutta la comunità scolastica ricordando l’impegno dei docenti e di tutta la comunità il suo senso di responsabilità e di dovere … grazie, dal più profondo del cuore, grazie per le lusinghiere parole, grazie per averci dato questa carica di energia, ne avevamo bisogno!
Però mi sfugge l’utilizzo improprio di quel plurale maiestatis… noi come governo e ministero, giusto?
Non come comunità educante, perché non richiama noi al senso di appartenenza al nostro compito di educatori, docenti etc.?
Perché noi ci siamo impegnati subito per colmare il vuoto educativo che ha generato il lockdown… Perché non avete iniziato a pensare alla ripresa dell’anno scolastico quando a marzo è stato giustamente chiuso tutto all’improvviso?
La comunità educante ha dato sempre prova del suo attaccamento al lavoro, fedele al mandato e alla delega educativa condivisa con le famiglie e gli studenti. E con deontologia, senza nessuna remora, ci siamo messi a lavoro, al sud poi senza neanche la banda larga… tralasciamo questo pietoso argomento! Io, davvero, resto basita!
Guardi che non avevamo bisogno di incitazioni, ma di sicurezze, per noi, per le nostre famiglie, per gli studenti e per i loro cari… Penso sia consapevole che la comunità dei giovani adolescenti sia poco incline a regole così restrittive (sono quei giovani la cui la fascia d’età risulta maggiormente asintomatica), il governo, in primis il ministero da lei rappresentato, stia dando segnali ed indicazioni parossistiche da tre mesi a questa parte.
Noi vogliamo rientrare in sicurezza a scuola e, purtroppo, nessuna delle indicazioni forniteci ci rassicura!
Finestre aperte per il ricambio dell’aria? Ma certamente, fino ad ottobre, qui al sud, poi?
Tute da sci per studenti e prof. in classe per tutto l’autunno ed inverno a seguire?
E se mi ammalassi perché lo studente asintomatico, per gioco, si siede in cattedra ed usa gli oggetti e qualche gocciolina di saliva, mentre parla con i suoi compagni, casualmente, intinge il piano di lavoro del docente?
Magari dopo che il docente ha pure sanificato la sua postazione! Quindi, si dovrebbe prevedere la doppia sanificazione da parte del docente che subentra in classe!
Invece degli strumenti di lavoro il docente porterà con sè il carrellino con il necessario per pulizia e sanificazione: guanti, spray a base di alcool, rotolone di carta usa e getta! Lo sa cosa significa fare il cambio d’ora e raggiungere un’altra classe da una parte all’altra dell’istituto?
Lei pensa ed è convinta che i miei giovani studenti restino seduti al loro “monoposto” in attesa di un altro docente, o che, giusto per sgranchirsi le gambe si alzino ricordandosi di mettersi la mascherina?
A scuola i ragazzi si sentono a casa (evviva!!). Chi controllerà che tutti restino immobili?
Queste indicazioni che avete prodotto, purtroppo, non sono facilmente osservabili.
Noi ci impegneremo al massimo perché tutti le osservino, ma la sicurezza è ben altra cosa!
La scuola che vogliamo?
Quella che ci hanno distrutto in 12 anni di tagli, di mancata perequazione tra il nord e il sud del paese (si legga i dati dei fondi destinati al sud per la scuola, per i trasporti, per le infrastrutture) e numero di allievi.
Mah, forse la sua missiva doveva avere ben altri destinatari e contenuti, doveva essere rivolta a richiamare più le vs. responsabilità ed inefficienze e per favore riferisca a tutta quella bella squadra di tecnici e sapienti scienziati che disquisiscono di scuola senza averla, da un bel po’, frequentata o quantomeno vissuta ed oggi vengono a farci visita con il metro alla mano e mascherina per verificare lo stato dell’edilizia scolastica, al sud e del suo malconcio patrimonio immobiliare, vilipeso da anni di “scippi” grazie all’ applicazione dell’ignobile principio dell’assegnazione di fondi alle regioni regolato dai bisogni storici, giammai applicando quello costituzionalmente garantito idealmente dalla riforma del titolo V della costituzione… i LEP (Livelli essenziali di prestazione) e tutto questo scempio è passato silenziosamente e viscidamente attraverso fior fiore di governatori, onorevoli e senatori della gloriosa Repubblica Italiana.
Ma le sedioline con le rotelle potranno poi portare anche a casa i ragazzi? Sarebbe bello risolveste anche il problema del trasporto e della sostenibilità ambientale!”
Con rispettosa osservanza,
Professoressa Laura Patrizia Cagnazzo
Docente Ist. Tecnico Industriale
Vice Presidente AssoMiMe
Responsabile Dip.to Istruzione