Morigerati, ospitalità diffusa nel Parco Nazionale del Cilento

Il comune di Morigerati e la sua frazione Sicilì sono situati in collina, a circa 10 km dalle coste del Golfo di Policastro, all’interno del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano (SA).

Il centro abitato si sviluppa su diversi terrazzamenti che si chiudono ad anelli concentrici attorno al fulcro centrale rappresentato dall’antica chiesa di San Demetrio e dal Palazzo Baronale. Il centro storico è ancora oggi quasi intatto e si articola in un susseguirsi di vicoli e stradine, sottopassaggi e piccole piazze, in cui si aprono cortili impreziositi da splendidi portali.

Grazie alla sua felice posizione geografica, il paese gode di un clima mite. L’oasi WWF Grotte del Bussento, habitat di una flora e di una fauna importanti e uniche, è una delle più grandi oasi d’Italia con ca. 600 ettari. Qui troviamo la lontra, una varietà di pipistrelli, che popolano il sistema di grotte e gole del Bussento, muschi e felci unici in Europa. Fuori dalla gola fresca troviamo una vegetazioni tipica per il mediterraneo con la macchia sempreverde. Boschi con lecci e corbezzoli, lentisco e mirto e funghi invitano a lunghe passeggiate nel verde. Vicino al paese si trovano poi fichi d’India, gelsi, giuggioli, fichi, ulivi e limoni.

A Morigerati è inoltre possibile visitare un museo etnografico di livello regionale, che raccoglie oggetti e documenti delle culture tradizionali del territorio bussentino e ben documenta gli usi e i costumi cilentani. Le sette sezioni museali identificano altrettanti temi: agricoltura, lavori boschivi e produzione del carbone, pastorizia e casearia, artigianato (fabbro ferraio, falegname, cereria), manufatti ed utensili dell’ambiente domestico con arredi e fonti di illuminazione, lavorazione delle fibre, indumenti e manufatti tessili.

Antica filastrocca

Seca seca, mastu Cicciu (Taglia, taglia mastro Ciccio)

na panedda e na sauzicchia: (la pagnotta e la salsiccia)

a suzicchia n’a magnamu e a panedda n’a stipamu. (la salsiccia la mangiamo e il pane lo conserviamo)

Daniela Siano