L’autismo, denominato anche come “disturbo dello spettro autistico”, è un disturbo del neuro-sviluppo e comprende
principalmente il linguaggio e la comunicazione, interazione sociale e comportamenti ripetitivi. Nel XX secolo il termine “autistico” fu usato per descrivere una serie di sintomi, nel 1912 Blueler utilizzò il termine “autistico” per definire i sintomi associati alla schizofrenia. Solo nel 1943 fu usato come termine diagnostico. Ci sono tre importanti fattori di rischio : genetico; ambientale; differenza nella biologia cerebrale. La combinazione di questi rischi si traduce in “autismo” ma dato che ogni bambino o adulto con disturbo dello spettro autistico è diverso, le cause o combinazioni di questi fattori si manifestano in modo diverso.
Possiamo dividere le diverse manifestazioni dello spettro autistico in AUTISMO AD ALTO FUNZIONAMENTO dove i soggetti sono capaci di comunicare verbalmente e dotati di un’intelligenza normale o sopra la media, e AUTISMO A BASSO FUNZIONAMENTO dove i soggetti non sono capaci di utilizzare un linguaggio appropriato e hanno capacità ridotte. I sintomi di autismo sono il ritardo o la regressione dello sviluppo del linguaggio e della capacità di entrare in relazione con gli altri e i comportamenti ripetitivi e stereotipati. Le terapie dei disturbi con spettro autistico sono molte come per esempio la logopedia, l’ABA e la psicomotricità. Per l’autismo per adesso non ci sono cure ma ci può sempre essere un miglioramento da parte del soggetto. Interventi che possono essere utili con bambini o adolescenti con autismo possono essere:
- tra i programmi intensivi comportamentali il modello più studiato è il metodo ABA, efficace nel migliorare il Quoziente di Intelligenza, il linguaggio e i comportamenti adattativi. Le prove a disposizione consentono di consigliarne l’utilizzo;
- il metodo TEACCH per la terapia dell’autismo ha mostrato di produrre miglioramenti sulle abilità motorie, le performance cognitive, il funzionamento sociale e la comunicazione.
Un tipo di variante dell’autismo è la sindrome di ASPERGER che è un tipo di autismo ad alto funzionamento dove si hanno caratteristiche simili allo spettro autistico, come difficoltà nel linguaggio, nella comunicazione verbale e non e nell’empatia, ma non viene intaccata l’intelligenza e la capacità di condurre una valida vita di relazioni. Un’altra grande differenza è che con la sindrome di ASPERGER non si può peggiorare nel tempo a differenza di soggetti con disturbo dello spettro autistico che invece possono regredire. Uno dei metodi efficaci accennati prima è il metodo ABA, analisi applicata del comportamento, dove i soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico siano, come tutti i bambini, aperti al cambiamento, a condizione che venga loro proposto con un approccio adeguato. Si tratta di “insegnare” qualcosa e, come per ogni insegnamento, i risultati sono tanto migliori quanto più precocemente viene impartito. Questi trattamenti, per essere efficaci, devono essere intensivi: circa 20/25 ore a settimana per 12 mesi l’anno, non tutte effettuate presso un centro di riabilitazione in rapporto uno a uno con un terapista, ma svolte nei diversi contesti di vita. In particolare la terapia dell’autismo a scuola deve essere in rapporto uno ad uno con il bambino, in piccoli gruppi e con tutta la classe sulla base di un Piano Educativo Individuale stretto con la famiglia, neuropsichiatra infantile, e i terapisti della riabilitazione.
Oggi si cerca di integrare i bambini con disturbo dello spettro autistico con gli altri ragazzi, infatti in molte scuole vengono creati progetti nei quali ragazzi di altre classi si offrono volontari ad accompagnare ragazzi autistici della stessa scuola in gita, quindi i ragazzi diventano dei veri e propri tutor, creando un legame con questi ragazzi. Inoltre vengono integrati nelle attività sportive e/o ludiche nelle palestre delle scuole. II bambino autistico cresce con questa condizione. Se acquisisce col tempo nuove competenze, queste si “modellano” sul suo disturbo e assumono una qualità “autistica”. Se non si interviene in maniera adeguata, il bambino autistico può diventare un adulto gravemente disabile, incapace di autonomia e di un’adeguata vita sociale. Allo stato attuale si pensa che all’origine dei disturbi dello spettro autistico ci siano anomalie dei neuroni (le cellule nervose del cervello) e delle connessioni fra i neuroni stessi. L’autismo è entrato nelle cronache e ha ispirato anche romanzi, film e serie televisive. Un film da vedere è “Rain Man” , un film sull’autismo del 1988 diretto da Barry Levinson. Il protagonista (Raymond), interpretato dall’attore Dustin Hoffman, è un esempio eloquente di soggetto affetto da autismo ad alto funzionamento con gravi difficoltà relazionali, ma dotato di incredibili abilità mnemoniche e di calcolo. Un personaggio molto importante emerso in questi anni è Greta Thunberg, la giovane svedese diventata famosissima nel corso del 2019 per aver promosso una campagna mondiale di sensibilizzazione ecologica, ha dichiarato di essere affetta da Sindrome di Asperger.
Matteo Viola