Episodi di prepotenza e violenza da parte di adolescenti contro i propri coetanei. I protagonisti sono bambini e ragazzi
generalmente tre i 10 e 18 anni che cercano di farsi ammirare dagli altri compagni di emergere e di esprimere la propria rabbia.
Il bullismo è quindi una disperata ricerca di attenzione e di visibilità nel gruppo , secondo le ricerche il tasso di bullismo nelle scuole italiane risulta più elevato rispetto al resto d’Europa; il 41% frequenta la scuola primaria , il 26% la secondaria di primo grado ; inoltre c’è differenza tra le varie regioni e maschi e femmine .
Le cause del bullismo : le cause sono maggiormente legate alla crescita e al contesto sociale. Alla base dei comportamenti del bullo c’è aggressività , impulsività e scarsa empatia ; le vittime invece manifestano spesso ansia e scarsa autostima .
I bulli dimostrano scarsa o nessuna empatia per la vittima (pensano che la vittima “se lo merita”) , essere bullo o vittima è una manifestazione di disagio psicologico e disadattamento sociale .
al giorno d’oggi si parla soprattutto di cyberbullismo un tipo di bullismo attraverso mezzi elettronici , il bullo informatico che può agire da solo o in gruppo , molesta la vittima mettendola in ridicolo oppure la minaccia arrivando ad osservarla .
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“Prendi posizione. La neutralità favorisce sempre l’oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, mai il torturato”. (Elie Wiesel)
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Una forma gravissima di molesta che si sta diffondendo rapidamente è il fenomeno noto come “happy slapping” ( schiaffo allegro ) : vengono riprese generalmente con gli smartphone scene di aggressioni , violenze per poi mostrarle e renderle pubbliche sul web per ridicolizzare la vittima .
A differenza del bullismo reale dove c’è bisogno che bullo e vittima siano uno difronte all’altro in questo caso il bullo agisce nell’ombra e può raggiungere la vittima sempre e ovunque; spesso il cyberbullo si sente lusingato dal fatto che i suoi video ricevono le visualizzazioni.
Il bullismo è una piaga che affligge la nostra società si è insidiato un po’ ovunque: nelle scuole , per le strade ma principalmente sui social. Bisognerebbe agire a monte, cercando di rendere più partecipi quei genitori che, presi dal troppo lavoro o dalle difficoltà della vita, non si accorgono che non riescono più a gestire i propri figli.
Chiara Costa