PASSEGGIATE CILENTANE: SAN RUFO, TRA COLLINE RICOPERTE DA VIGNETI E ULIVETI DEGRADANTI VERSO LA PIANA DEL TANAGRO

Il comune di San Rufo si trova a 640 metri sul livello del mare ed è posizionato fra due monti: Spina dell’Ausino e Cucuzzo delle Puglie. Tra essi si apre il passo della Sentinella, che collega il Vallo di Diano con la Valle del Calore Salernitano e con Paestum.

Le origini di San Rufo sono spesso contrastanti. Secondo alcune fonti, esso sorse contemporaneamente agli altri paesi del Vallo alla fine dell’epoca romana ad opera del popolo Atinate. Per altri, San Rufo fu fondato dai Pollesi verso l’anno Mille.

Secondo Paolo Eterni, storico locale, il Paese fu edificato da Gabello Pellegrino in onore di San Rufo, terzo Vescovo di Capua, alla fine del 1200. Venne poi ingrandito dal popolo di Diano. Ma le stesse sono smentite da alcune Antiche carte nell’Archivio parrocchiale che anticipano di almeno 4 secoli la nascita del Paese.

Il territorio di San Rufo è molto interessante dal punto di vista archeologico. Purtroppo si è salvato poco del patrimonio artistico della città, ma dell’antica struttura rimangono alcuni interessanti edifici del ‘600 e del ‘700 con portali in pietra; in particolare in località Calvanello si possono ammirare i ruderi dell’antico castello medioevale distrutto nel XV secolo.

Ancora molto sentite le tradizioni locali legate soprattutto ad eventi religiosi come la festa della Madonna della Tempa durante la quale vengono portati in processione i tipici “Cinti” di cera, artisticamente decorati. 

Daniela Siano