Presentato il programma della XVII edizione del Campania Teatro Festival

Presenti Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, e Alessandro Barbano, presidente della Fondazione Campania dei Festival.

“Battiti per la libertà” è il significativo slogan della diciassettesima edizione del Campania Teatro Festival, l’ottava diretta da Ruggero Cappuccio, in programma dal 21 settembre fino al 15 dicembre.

Realizzato con il sostegno concreto della Regione Campania, e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, il Campania Teatro Festival, che è parte rilevante della rete Italia Festival e dell’EFA (European Festival Association), si avvale anche nel 2024 del contributo che il Ministero della Cultura destina al rilievo multidisciplinare e alla qualità della programmazione. 

Tante le novità di questa edizione. Non solo la data, slittata di tre mesi rispetto a quella tradizionale, ma anche la rinuncia alle sezioni e agli spazi all’aperto. Tuttavia, il Festival anche quest’anno sarà ricco di appuntamenti importanti, con ben 40 spettacoli, molti dei quali al debutto, privilegiando, come da virtuosa strategia, le drammaturgie contemporanee.

Tra i luoghi di spettacolo, saranno coinvolti il Teatro Mercadante, il Teatro Sannazaro, il Teatro Nuovo, il Teatro di Corte del Palazzo Reale di Napoli e – novità di quest’anno – la Reggia di Portici, grazie a un accordo con il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, insieme ad altri spazi teatrali a Salerno, Benevento e Caserta.

La data di apertura della biglietteria sarà comunicata nei prossimi giorni attraverso i canali social della Fondazione Campania dei Festival. Un botteghino sarà inoltre allestito ogni sera nei luoghi di spettacolo. I ticket costeranno da 8 a 5 euro, a conferma della politica dei prezzi popolari voluta dal direttore artistico Ruggero Cappuccio. I possessori della card Feltrinelli potranno acquistare i biglietti a prezzo ridotto, mentre l’ingresso sarà totalmente gratuito per le fasce sociali più deboli. Nel segno della continuità è anche l’anima green della rassegna e la sinergia tra la Fondazione Campania dei Festival, gli Istituti di Cultura e le Università.