Giovedì 26 aprile, alle ore 10:30, il secondo appuntamento della Rassegna SUD – Teatro, Musica, Cinema, Arte e Danza.
Il noto e pluripremiato autore partenopeo propone agli studenti dell’Ateneo uno spettacolo da lui stesso scritto, diretto e interpretato: un trittico che mette insieme Munaciello da «Scannasurice» (1982), Rondò da «Rasoi» (1991) e Cartesiana da «Occhi gettati» (1986), cioè alcuni dei percorsi fantastici più significativi del teatro di Moscato, sempre segnati da una lingua originale, arcaica ma quanto modernissima.
«Il titolo sta per “ri-tornare”, “ri-percorrere”, “ri-sentire”, “ri-pronunciare” – ha spiegato Moscato nel raccontare la pièce – che è l’atteggiamento che pratico di più a teatro, perché nessuna parola già detta, nessun movimento, nessun gesto, nessun respiro, già vissuti, dovrebbero venir considerati finiti, de-finiti, esautorati, morti». «Il nomadismo della ricerca non dovrebbe essere disgiunto mai dal rassicurante, naturale, portarsi appresso sempre le proprie cose, il proprio passato, le proprie masserizie, ideologiche o grammaticali – prosegue l’artista che, per l’occasione, è affiancato in scena da Giuseppe Affinito – non per riproporli, certo, così come sono o come sono stati, bensì, al contrario, per farli agire, respirare, dibattersi, accanto o dentro un nostro spirito cambiato, e, quindi, ri-amarli». I suoi spettacoli sono percorsi fantastici legati alla storia della città, scritti in una lingua originale e complessa, come i suoi libri, sempre ispirati ad una “concretezza fantastica” e personale. «La scrittura è stata la mia passione, ed è ancora la passione più divorante che ho. Gran parte di quello che ho scritto è poi defluito nel mio teatro, nei racconti, nei saggi, ma c’è anche una scrittura che rimane in me, che conservo come forma amuletica della mia esistenza».
L’ingresso è libero, fino ad esaurimento posti. Sarà possibile accedere alla sala a partire dalle ore 10.00.