ROFRANO, PAESE SILENZIOSO DOVE L’OSPITALITÀ È NATURALE

Il comune di Rofrano è situato nella zona meridionale del Cilento e rientra nel territorio del Parco Nazionale.

L’origine dell’odierno abitato del Paese risale all’incirca all’anno Mille. Il nucleo urbano originario sorse a ridosso dell’insediamento religioso costituito dalla basilica e dal convento che ospitava la comunità di monaci Basiliani. L’agglomerato urbano si sviluppò poi alle falde del poggio degradante verso l’alveo del fiume Faraone. Successiva è invece l’edificazione delle mura che cingono l’abitato e munite di 3 porte: Porta S. Antuono (a Est), Porta Vallone (a Sud) e Porta del Leccio (a Ovest).

Il nucleo storico di Rofrano conserva l’assetto urbanistico originario della rete di vie e scale che creano un sistema complesso di collegamenti che distribuiscono gli edifici ai vari livelli. La chiesa parrocchiale è dedicata a S. Nicola di Mira, Santo di origine orientale il cui culto fu importato dai monaci basiliani. Altri edifici di culto ormai in rovina sono S. Anna, nel centro storico e S. Maria dei Martiri, nella zona del nuovo abitato. Patrona e solenne protettrice di Rofrano è la Madonna di Grottaferrata, festeggiata dagli abitanti l’8 settembre di ogni anno. 

Rofrano offre agli amanti dell’escursionismo, del trekking e dell’arrampicata su roccia con attrezzature tecniche specifiche, un’ampia gamma di percorsi che presentano caratteristiche differenti. La cornice è lo splendido scenario dell’Alta Valle del Mingardo, delimitata da un sistema montuoso formato dalla piattaforma carbonatica, che presenta le cime più elevate della Campania (Monte Cervati, 1898 mt slm) e dalla formazione del flysch del Cilento, che con la vetta del Monte Sacro raggiunge i 1705 mt slm.

Nell’ottobre del 1954 una troupe dell’Istituto Luce realizzò un cortometraggio per documentare un’inchiesta alimentare svolta dall’Istituto Nazionale della Nutrizione del CNR in un’area economicamente depressa. Dall’inchiesta emerse l’uniformità e la povertà dei consumi alimentari e il Comune fu additato come il più povero d’Italia. Un’immagine ormai superata considerando la buona qualità della vita di questo Paese immerso nella natura. Oggi fanno parte della produzione enogastronomica di Rofrano alcuni tra i prodotti più conosciuti e apprezzati in ambito nazionale e internazionale: castagne, vino, formaggio caciocavallo, olio e salumi. Particolarmente rinomato è il “bucchinotto”, panzerotto di sfoglia fritta e ripiena con crema a base di castagna e cacao. Tra gli altri prodotti tipici segnaliamo i “triiddi”, pasta fresca a base di castagna.

Daniela Siano