Sapri, nella sua suggestiva posizione all’interno di una baia a forma di ferro di cavallo, a sua volta inserita nell’ampio Golfo di Policastro, rappresenta nello stesso tempo l’estremo lembo del Cilento, della Provincia di Salerno e della Campania.
La cittadina è oggi il maggior centro abitato del Golfo di Policastro e del basso Cilento; il territorio comunale non è molto esteso ma si presenta ricco di monumenti, oltre che di spettacolari percorsi naturalistici. Da citare il monumento in bronzo dell’artista Chiaromonte situato nei giardini del Municipio, eretto nel 1933 e raffigurante Carlo Pisacane con lo sguardo rivolto verso i monti, la terra che voleva salvare dai Borbone. Nella stessa piazza si trova la Pia Casa del Buon Pastore, edificio in stile Liberty del 1913. Il facoltoso emigrante Giuseppe Cesarino la fece edificare per abitarvi ma dispose che alla sua morte venisse utilizzata come ricovero per anziani disagiati. Dal 1923 la struttura è affidata alle suore Bige Elisabettine. Sulla Piazza del Plebiscito, nella parte orientale della cittadina, si affaccia la chiesa madre dedicata alla Madonna Immacolata, il più imponente edificio per il culto costruito in Sapri. Tra gli edifici religiosi merita sicuramente una visita la chiesa di fine Ottocento in stile gotico di Santa Croce, di fronte alla quale si eleva la Torre della Specola, osservatorio astronomico situato sui resti della villa di epoca romana, costruito nel 1927 anche se mai adibito a tale scopo. Alle spalle di Piazza Plebiscito, il borgo antico Marinella rappresenta il cuore del centro storico di Sapri con stretti vicoli e bassi fabbricati dove la vita procede a misura d’uomo. Dalla Marinella, una volta uscite dalla chiesa Madre, prendono inizio le processioni dell’Immacolata e del Santo Patrono S.Vito che attraversano un quartiere addobbato con l’esposizione di bellissimi copriletto.
Dalla seconda metà dell’Ottocento la storia di Sapri è legata a quella dello sfortunato sbarco dei 300 rivoluzionari capeggiati da Carlo Pisacane, avvenuto il 28 giugno 1857 sulla spiaggia dell’Uliveto, a Vibonati. A rendere immortale tale ricordo è stata la poesia di Luigi Mercantini, La Spigolatrice di Sapri, a cui è dedicata la statua di bronzo posta sullo scoglio dello Scialandro, situato a 90 metri dalla riva.
Durante la stagione estiva la città si popola di molti villeggianti che animano il suo bellissimo lungomare alberato che si estende per ben 600 metri e da cui si ha immediato accesso alla spiaggia. Tutto ciò rende Sapri una cittadina dalla forte vocazione turistica, senza dimenticare l’apporto delle caratteristiche spiagge e delle acque cristalline che vantano tra l’altro la Bandiera Blu, un marchio di qualità ambientale assegnata dalla Foundation for Environmental Education (FEE).
Curiosità
Prima della realizzazione della S.S. 18 Tirrena inferiore, l’unico collegamento tra Sapri e Maratea era uno stretto sentiero chiamato Apprezzam’ u ciucc’ che correva sul fianco della montagna con pericolosi e mozzafiato strapiombi sul mare. Il nome del sentiero (successivamente modificato in Apprezzami l’asino) deve il suo toponimo alla difficoltà degli asini ad effettuare il percorso retrocedendo. Pertanto, essendo numerosi i posti dove poteva avvenire l’incontro tra due animali in luoghi dove non potevano affiancarsi, i due padroni iniziavano una contrattazione in cui si stabiliva il valore dei due animali. Previo risarcimento della metà del valore dell’asino meno costoso al proprietario, l’animale veniva suo malgrado gettato in mare per far passare l’altro. Oggi il sentiero si trova più in basso rispetto all’originale, ma la suggestione è la stessa.
In età romana la baia ed il suo entroterra furono certamente tenute in grande considerazione, sia come località di soggiorno sia come porto commerciale. Cicerone, che ne era un frequentatore entusiasta, la definì in modo emblematico: Parva gemma maris inferi (Piccola gemma del mare del Sud).
Daniela Siano