Il paese ebbe origine poco prima dell’Anno Mille quando le popolazioni della costa si ripararono in collina per scampare alle scorrerie dei pirati saraceni.
Il toponimo di origine animale non è casuale. Si possono ammirare in questi luoghi splendidi esemplari di tortore, ghiandaie e passeri solitari, coturnici appenniniche e maestosi corvi imperiali. Dai suoi terrazzi panoramici, si può osservare la profonda gola incisa dal fiume Bussentino tra due scoscese pareti calcaree con lo sfondo del Monte Zepparra, dove nidificano l’astore, il gheppio e il nibbio. Seguendo poi la strada comunale Tortorella – Monte Cocuzzo, si giunge al suggestivo bosco di faggi situato alle spalle del monte Cocuzzo.
Nel XIV secolo Tortorella divenne possedimento dei Conti Sanseverino. A partire da questo periodo l’importanza del Paese crebbe notevolmente. I numerosi i palazzi nobiliari testimoniano la presenza di una società elegante e raffinata fino al XVII-XVIII sec. Un esempio è certamente il palazzo Baronale Marchesale dei Conti Carafa. Anche se ormai distrutto, al suo interno si può ancora ammirare il pozzo in pietra, decorato dalle spiritose figure bifronti di Antonio e Cleopatra, Cesare e Livia.
Tra le attività economiche spiccava sicuramente la lavorazione dei cereali, come testimoniato dai diversi ruderi di mulini, ormai coperti da una fitta vegetazione. Eccellente ancora oggi invece la lavorazione del ferro, attività tramandata di generazione in generazione.
Daniela Siano