Se negli anni Sessanta le scuole della Lombardia erano piene dei figli dei meridionali, ora sono affollate dai figli degli immigrati cinesi e maghrebini.
Sono gli effetti della globalizzazione, o più vichianamente i cicli storici che si ripetono. Il rischio è quello della ghettizzazione, perché non è raro il caso di ritiro degli italiani dalle scuole affollate da stranieri, ma si tratta di una fuga dalla realtà, che bella o brutta che sia, è comunque la realtà.
La scuola è da sempre lo specchio della società, ma come scrisse Luhman: “anticipa nei momenti di stallo e frena nei momenti di sviluppo”. È questo il panorama della nostra società, la società di domani sarà l’evoluzione di quella che oggi troviamo nelle aule.
Forse la ricetta giusta sarebbe quella di motivare gli alunni a prescindere da razza, religione ed etnia, per fare in modo di creare la classe dirigente del futuro, che abbia aspettative alte e che possa scuotere dal torpore questo paese in rovina, che è di tutti gli italiani, di prima, seconda o terza generazione…questo poco interessa.
Daniela Siano