“Visioni/Versioni” Justyna Ralicka al Civico 23

La galleria “Civico 23” arricchisce il proprio contenitore espositivo con una nuova protagonista della scena artistica e culturale internazionale.

Sabato 14 Dicembre (e fino al 28 Dicembre) alle ore 18:00 la galleria inaugurerà la mostra monografica di Justyna Ralicka dal titolo “Visioni/Versioni”.

Justyna Ralicka non è una conoscenza del tutto nuova per il “Civico 23” in quanto partecipò alla “Rivista in scatola” n. 1° (il contenitore che mette insieme e conserva le opere di 23 artisti scelti ad ogni numero e che realizzano appositamente 23 opere per questa “scatola”), ma questa personale rappresenterà la prima volta in assoluto dell’artista in Italia.

Nata a Danzica (Polonia) dove vive e lavora ancora oggi, nel 1993 cominciò a frequentare l’Accademia di Belle Arti della città polacca presso la facoltà di Pittura e Arti Grafiche e qui si diplomò nel 1999. Da allora si occupa di pittura, grafica di laboratorio, scultura e illustrazione: ha sempre ritenuto che “linee, colori e forme potessero esprimere più delle parole emesse dall’essere umano e che bastasse trovare la chiave di lettura giusta per comprenderle”. Lei esprime il proprio mondo intimo e visionario attraverso la sua arte ed in particolare, qui in questa sua personale, attraverso le sue opere su carta che raccolgono un arco temporale che va dal 1997-2024: ha deciso di suddividerle per temi pur rimanendo fedele ad un punto di vista grafico/pittorico personale.

Il suo è un mondo visionario abitato da figure e creature immaginarie quasi fiabesche, capaci di evocare i ricordi più intimi legati magari alla nostra infanzia ma non solo. Queste figure sono animate dal forte sentimento personale dell’artista ed abitano questi ambienti costituiti da forme che si dissolvono o che sono volontariamente definite: sono realizzate attraverso grovigli filiformi di linee tracciate con assoluta libertà e pennellate capricciose e lasciano spazio all’immaginazione dell’osservatore che diventa protagonista secondario dell’esperienza artistica ed ha la possibilità di interpretare a più livelli l’opera che osserva. 

Dal punto di vista cromatico, utilizza una fornita tavolozza di colori: passa da una sbalorditiva miscela di rosso fuoco ad un arancione brillante e a sfumature di marrone, da un verde color dell’erba ad un arancione più chiaro. I colori accompagnano il disegno dandogli struttura e corpo. Nelle sue opere si nota immediatamente un disegno espressivo e discretamente impreziosito dal colore, la linea è dinamica e spesso si restringe in un segno o in un elemento che rappresenta una sorta di schema compositivo.

Ma cosa significa il titolo della mostra “Visioni/Versioni”? “Le visioni sono assoggettate all’interpretazione dell’artista mentre le versioni derivano da elaborazioni compositive che nascono o sembrano nascere da una sorta di caos abitato da queste figure familiari che sembrano avere un qualcosa di nascosto”. E qui si notano i richiami alla pittura visionaria di Bosch o a quell’atmosfera onirica della pittura di Chagall.

Chiara Avallone